
Laura Frugoni
La ciurma di ragazzini - ma a chiamarli ragazzacci per una volta non si fa peccato - è salita sull'autobus tutta in una volta, una mandria sghignazzante.
In parecchi avevano la micidiale bomboletta in tasca: è bastato che uno desse il segnale e i teppistelli, come un esercito compatto (e lobotomizzato), hanno «fatto fuoco» tutti insieme.
Non è stata solo una gran brutta scena quella di ieri pomeriggio a bordo del «4» che stava guadando via Emilia Est. Lo scellerato raid ha reso di colpo d'aria irrespirabile su quell'autobus scatenando il «si salvi chi può» tra i passeggeri, tutti scesi a precipizio. In via Emilia sono arrivate la polizia e un'ambulanza del 118: una giovane donna incinta e due bambini accompagnati al pronto soccorso. I sintomi erano quelli di un'intossicazione leggera, ma visto lo stato della donna e l'età dei piccoli, spaventati, passeggeri, una corsa in ambulanza al Maggiore è apparsa la scelta più prudente. Insomma, ieri pomeriggio non c'è stato proprio niente da ridere se - come è pensabile - queste demenziali idee vengono in mente tanto per ammazzare il tempo. Per divertirsi, appunto.
Sono saliti sul «4» intorno alle 18 di ieri pomeriggio. Avevano previsto tutto: una volta sparacchiato tutto lo spray urticante, uno dei ragazzi ha schiacciato il pulsante che spalanca la porta d'emergenza e in un lampo la masnada è schizzata fuori dal bus, via di corsa.
L'autista ha lanciato l'allarme, mobilitati 118 e 113: parecchia gente non si sentiva bene e tra i passeggeri c'erano anche diversi bambini.
Gli agenti delle volanti hanno chiesto alla Tep le immagini registrate dalla telecamera interna, ma probabilmente ancor più utile dell'occhio elettronico questa volta sarà uno sguardo attento, assolutamente umano: qualcuno dei passeggeri a bordo di quel «4» avrebbe riconosciuto almeno uno dei ragazzini terribili. Difficilmente la pericolosa bravata rimarrà impunita.
Non è la prima volta: l'estate scorsa (erano i primi di luglio) in via Mazzini era successo qualcosa di molto simile. Un gruppo di passeggeri aveva cominciato a tossire e lacrimare appena sceso dal bus: lì per lì s'era pensato a un guasto tecnico ma fu la stessa Tep a correggere il tiro dopo aver visionato le immagini delle telecamere. Inequivocabili: c'erano dei ragazzini con lo spray. L'azienda «si riserva di valutare eventuali azioni legali dei confronti dei responsabili del gesto», aveva chiosato la Tep in quell'occasione e tutto fa pensare a un «idem sentire» anche in questo nuovo caso. Interessante sarà anche sapere l'età dell'esercito della bomboletta: lo spray al peperoncino ai minori di 16 anni non si può vendere.
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