Se a Canossa e a San Polo d'Enza i cittadini dovessero ricevere telefonate dall'Avis che chiede contributi, non devono crederci: si tratta di malintenzionate. L'associazione non chiede soldi in questo modo. Il presidente della sezione Avis di San Polo e di Canossa, Italo Oddi, ha fatto sapere che in questi giorni alcune famiglie della Val d'Enza hanno ricevuto telefonate da sedicenti rappresentanti dell'Avis che chiedevano contributi per l'associazione stessa. «Ma la sezione Avis di San Polo e di Canossa non ha mai incaricato nessuno a intraprendere questo tipo di iniziativa - dice Oddi -. Tengo a precisare che lo spirito che anima l'Avis non é quello di chiedere soldi, ma di divulgare lo spirito della solidarietà mediante il dono del sangue».
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