
Una giornata nel segno di Roberto Donadoni: prima le dichiarazioni apparse sulla Gazzetta dello sport ( che a loro volta arrivavano dopo quelle del dopopartita di Siena), con una atmosfera quasi da divorzio annunciato. Poi le precisazioni dello stesso tecnico a Collecchio. Ecco la cronaca in due tempi:
1) L'intervista alla Gazzetta dello sport
Non ha il sapore dell'addio, ma di sicuro aggiunge un altro punto interrogativo, dopo quello che si era avvertito nelle dichiarazioni di Siena.
Roberto Donadoni, ieri nella sede della Gazzetta dello sport per il concorso Samsung, ha rilasciato alla "rosea" una lunga intervista, firmata da Nicola Cecere. Intendiamoci: il tecnico del Parma ribadisce ancora una volta la piena sintonia con Leonardi e Ghirardi. e alla domanda se si vede al parma nel prossimo campionato risponde "Certo, ho appena firmato il prolungamento biennale". ma nel seguito della chiacchierata con la Gazzetta milanese, afferma che potrebbe liberarsi - attraverso una chiacchierata sincera e serena con i dirigenti crociati - nel caso arrivasse una chiamata dal Milan o da un'altra grande (Roma...?).
Insomma, un Donadoni che da una parte chiama "Parma" il suo domani ("E non è un impegno minore"), ma che mantiene le antenne dritte nel caso di interessamento dei top-club. Ed è inutile aggiungere che l'intervista alla Gazzetta dello sport è destinata ad accendere nuovi dubbi e nuove discussioni su chi sasrà alla guida tecnica del Parma nella prossima stagione.
2) La conferenza stampa a Collecchio
"Penso che sia giusto che uno si riconosca in ciò che dice, e io non ho assolutamente detto nulla di quel tipo". La conferenza stampa di Roberto Donadoni, prima della ripresa degli allenamenti del suo Parma, inizia da una precisazione in merito a un titolo con cui è stata presentata una sua intervista su un quotidiano sportivo e nella quale si parla del suo futuro e del possibile approdo sulla panchina di una grande. "Sapete anche voi, visto che lavorate per testate giornalistiche, come funzionano le cose - ha detto l’ex ct azzurro rivolgendosi ai giornalisti -. Io non ho mai detto una cosa di quel genere, così come compare nel titolo ("sono pronto per una grande"). La cosa mi dispiace perchè è antipatica. Si rientra sempre nel ragionamento di cercare di migliorare un pò il nostro mondo e questo di certo non aiuta. In questo siete voi giornalisti i diretti interessati e gli attori principali. Ognuno di noi nel suo ambito d’azione deve dare il suo contributo positivo e questo comportamento non è dare un contributo positivo ma solo cercare un modo per vendere. Mi spiace perchè lo trovo antipatico e di cattivo gusto. Peraltro se non sbaglio c'è anche un virgolettato con una frase che non ho mai pronunciato e in questa sala stampa ci sono dei testimoni che erano con me ieri. Quello che c'è scritto nell’articolo dimostra qualcosa di diverso dal titolo, ma non ho più voglia di dover spiegare ciò che gli altri fanno. E' giusto che ognuno spieghi ciò che fa in prima persona e questo vale per tutti. Non rispondo più a domande su qualcosa che ha fatto qualcun altro. Io rispondo di me stesso e rispondere a me stesso significa aver detto delle cose completamente differenti da quello che è il titolo di quel giornale. Sono profondamente dispiaciuto perchè è un voler far apparire le cose diversamente da come invece sono in realtà. Inutile dare la colpa ai titolisti, è troppo facile. Quindi stendiamo un velo pietoso".
Donadoni continua a parlare del suo futuro e assicura. "Non ho mai parlato con nessun’altra squadra. Se ci fosse qualche squadra interessata, così come è accaduto in passato il primo a saperlo sarebbe il presidente della mia squadra con cui io cerco sempre di instaurare un rapporto che sia sincero, onesto, leale e di assoluta correttezza. E’ un discorso chiuso a cui non voglio dare seguito proprio perchè non c'è alcun seguito". Si passa allora alle questioni di campo, il Parma è reduce dallo 0-0 in casa del Siena. "Non penso di essere stato l’unico arrabbiato dopo il pareggio di Siena. Se così fosse, la cosa mi preoccuperebbe. Avevamo comunque di fronte una squadra che con i denti e le unghie deve aggrapparsi ad una possibile salvezza, quindi non era certo facile. Una volta fatta questa considerazione ci sono poi anche valutazioni da fare verso noi stessi per farci comprendere fin dove siamo arrivati e dove si poteva arrivare con un pizzico di convinzione in più. Ormai Siena è un capitolo chiuso. Ora dobbiamo pensare all’Udinese e provare a fare ancora meglio. Ci aspetta una squadra che ultimamente sta facendo molto bene, quindi l'aspetto psicologico sarà una componente in più a favore del nostro avversario. Questo ci deve far capire che da parte nostra dovrà esserci qualcosa in più. Tenere la concentrazione alta in queste ultime sette partite sarà compito mio e cercherò con tutte le mie energie di far capire ai ragazzi che mollare sarebbe un errore imperdonabile".
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