
Luca Pelagatti
Alla mattina per almeno due anni si è alzato di buon ora, è salito in auto e si è messo in strada dirigendosi verso Parma. E, fin qui non ci sarebbe nulla di strano: lo fanno in tanti. Ma gli altri, quelli meno stravaganti, vanno al lavoro, maledicono le code, si scapiccolano tra l'ufficio e la spesa da fare.
Lui no: lui invece con calma puntava all'Oltretorrente e si dedicava alla sua ossessione. Ovvero una Suzuki Splash parcheggiata in via Imbrani di cui, di volta in volta, ha forato le gomme, ha rigato il cofano, ha istoriato le portiere. Poi, sempre, prima di andarsene l'ultimo vezzo di un adesivo piazzato sulla macchina in sosta con strampalate osservazioni in stampatello sulle regole del parcheggio e il rispetto del Codice della Strada. Detta così sembrerebbe una leggenda metropolitana. Ma i carabinieri della stazione Parma Oltretorrente hanno dovuto lavorarci parecchio per dimostrare che non si tratta di una invenzione di qualche burlone. Anche se persino loro sono rimasti con un quesito: perchè lo faceva?
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