
- "Volevo farla, al di là del mio addio al calcio, a scopo benefico per la Città della Scienza di Napoli, ma non ho ricevuto risposta nè dal Napoli Calcio nè dal suo presidente". Fabio Cannavaro non nasconde la sua frustrazione circa la possibilità, finora negata, di organizzare un’amichevole di addio al calcio allo stadio San Paolo.
"Soprattutto non capisco il silenzio di De Laurentiis - prosegue l’ex centrale di Juventus e Nazionale nel corso del programma "Undici" su Mediaset Italia 2 - Ho provato a chiamarlo, a scrivergli delle mail, evidentemente era meglio che gli inviassi un tweet... Ho paura che a questo punto la partita non si farà più. Avevo raccolto l’adesione di molti campioni del calcio, che si erano resi disponibili, ed è un peccato soprattutto per la città". A proposito poi della stagione del Napoli, il maggiore dei fratelli Cannavaro sottolinea come "Ibra lo vedrei bene anche a Napoli. Quando andai con lui a Napoli, con la Juventus, rimase affascinato dalla città. Per quanto riguarda la stagione, gli azzurri sono stati troppe partite Cavani-dipendenti, non riuscivano a trovare le giocate di Hamsik e Pandev. E’ una squadra che se sta bene fisicamente può giocarsela con tutti. E’ una creatura di Mazzarri e se il mister dovesse andarsene bisognerebbe rivedere tutto. Chi al posto di Cavani? Vedrei bene Dzeko: non l’ho mai marcato, ma anche mio fratello Paolo ne rimase impressionato".
E se fosse...a Parma ? - (g.b.) Fabio Cannavaro avrebbe il diritto ad una partita d'addio al San Paolo, nella città in cui è nato e alla quale ha dato lustro calcistico con una carriera di altissimo livello, partita proprio dal Napoli e poi impreziosita al Parma e alla Juve, prima di quel fantastico Mondiale "perfetto" che gli valse addirittura Il Pallone d'oro.
Ed è chiaro che l'atmosfera del San Paolo non può essere replicata in nessun'altra città. Però, se davvero quel no di De Laurentiis restasse irremovibile, si potrebbe in fondo pensare ad una alternativa al Tardini, nella città in cui Cannavaro è cresciuto fino al ruolo da capitano. Magari, nell'anno del centenario crociato, potrebbe essere l'occasione per una serata settembrina in cui abbinare altri congedi: Crespo, Asprilla, Zola, Thuram.....e magari tanti altri atleti di Parma, nell'anno che già celebrerà l'anniversario di Wembley.
E se l'evento sportivo fosse da abbinare ad una finalità benefica, purtroppo non manca neppure quella, visto che il pallone che rotola potrebbe stavolta dare un aiuto alla Montagna che frana. E' solo un'idea buttata lì: chissà......
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