
Scricchiola il prezzo pagato da Parmalat a Lactalis per l’acquisto di Lag, la controllata americana venduta dai francesi a Collecchio nel 2012 per 957 milioni di dollari. Le relazioni dei consulenti sul tavolo del consiglio d'amministrazione che si riunirà domani, a quanto si apprende, offrono il destro per chiedere uno sconto sulla base delle procedure di aggiustamento del prezzo previste nel contratto coi francesi.
Dopo che Pwc ha rivisto al ribasso l’Ebitda di Lag e attestato un taglio di 13,3 milioni di dollari sulle spese di marketing, anche la relazione dei tre esperti - chiamati a valutare se i risparmi sulle spese pubblicitarie siano frutto di buona gestione o invece uno stratagemma per gonfiare il valore di Lag - renderebbe possibile l’attivazione delle procedure di revisione del prezzo su cui sarà chiamato a decidere il consiglio.
Domani scade il termine entro il quale Parmalat può chiedere al suo azionista di controllo (Lactalis ha l’83% del gruppo di Collecchio) una rettifica del prezzo di Lag, pagata 9,5 volte l’ebitda 2012. Un risultato che, è il sospetto di azionisti di minoranza ma anche della Consob e della magistratura, potrebbe essere stato gonfiato attraverso stratagemmi contabili, tra cui il risparmio sulle spese di marketing. Se così fosse Parmalat potrebbe ottenere da Lactalis fino a 144 milioni di dollari di sconto.
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