Vandali in azione in Oltretorrente. In via Costituente, sul muro del "Marconi", e in via Bixio sono comparse grandi scritte sui muri, presumibilmente ad opera di giovanissimi. "Vogliamo 6 ore di intervello e 15 minuti di lezione", "Il lavoro si paga anche in alternanza", "Dateci i soldi o ce li veniamo a prendere" (quest'ultima accompagnata da una bestemmia). In via Bixio, tra l'altro, i muri sono presi di mira dai vandali piuttosto di frequente.
Ecco le foto di Luca Bertozzi.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma
la camola
10 Gennaio @ 22.00
il buonismo, il perdono, l'eccessiva tolleranza, l'ingresso di alcuni e la latitanza genitori nella scuola, la mortificazione del ruolo dell'insegnante, ha come risultato questo: studenti poco responsabili e demotivati con alcuni già con comportamenti delinquenziali. Servono disciplina, rigore e punizioni esemplari.
Rispondi
Nicola Martini
12 Settembre @ 17.57
I muri di quelle sedi scolastiche purtroppo vengono imbrattati ciclicamente. Se proprio si volesse prendere sul serio minimamente questa azione di protesta, chiamiamola così, si potrebbe discutere al massimo sulla questione di prevedere un emolumento per il lavoro svolto, anche se la realtà dell'alternanza è difficilmente inquadrabile in quanto abbastanza variegata a seconda che si parli di licei o istituti, sia tecnici che professionali. La ragionevolezza della pretesa di un emolumento comunque pare abbastanza teorica vien da dire, sopratutto in quelle attività che richiedono una formazione di un certo rilievo. Il lavoro deve essere adeguatamente remunerato quando produce un vantaggio oggettivo nei riguardi del datore di lavoro, sia esso pubblico o privato, e questo con il dovuto rispetto, difficilmente può avvenire con qualche settimana di attività all'anno, sopratutto nella fase iniziale di formazione. Le 400 ore minime richieste ad esempio negli istituti tecnici e professionali per il secondo biennio e per l'ultimo anno, possono essere quindi annoverabili nel concetto di formazione senza che questo sia uno scandalo. Ciò non toglie che le criticità del sistema d'alternanza non debbano essere risolte, sopratutto quando ci si trova dinanzi ad aziende che vedono gli studenti come manovalanza a costo zero, con l'impiego degli stessi in attività che richiedono scarsa formazione. Come già detto se l'azienda dovesse avere vantaggi significativi dall'impiego dello studente allora si dovrebbe considerare un giusto emolumento, se non in capo all'allievo magari a vantaggio dell'istituto scolastico, dato che l'istruzione ha un costo tutt'altro che irrisorio. Le idee espresse nelle altre scritte, oltre che essere abbastanza sconclusionate, non sono degne di grossi commenti. Concetti come l'odio per il lavoro e la scuola o 6 ore di intervallo, tradiscono la probabile natura di fannulloni delle persone che hanno vandalizzato quei muri. Dette persone con quelle scritte, peraltro costituenti reato, non pensino di essere state granché utili. Imbrattando muri di Uffici pubblici si sono dimostrati un nocumento per la società, la quale dovrà ripulire a proprie spese. Prima di chiedere soldi abbiano la decenza di non produrre danni. Se si tratta di giovanissimi, infine, mi vien da chiedere dove stia il controllo delle famiglie. Solo qualche decennio fa se i genitori avessero scoperto i propri pargoli a deturpare degli edifici pubblici avrebbero montato la c.d. "sciafadora".
Rispondi