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Un prezioso rosso solo in versione Magnum, potente corposo e sapido

Un prezioso rosso solo  in versione Magnum, potente corposo e sapido

di Andrea Grignaffini

04 Giugno 2020, 08:53

Nella Valdarno tra Siena ed Arezzo sulle degradanti colline toscane che descrivono uno splendido paesaggio ricco di memoria e di storia enoica, si trova il Podere Il Carnasciale gestito dal 1982 dai coniugi Bettina e Wolf Rogosky di estrazione olandese, innamorati di queste terre. 
IL VITIGNO CABERLOT
Con il tempo si interessano a un vitigno molto raro e semisconosciuto, un ibrido tra il Cabernet Franc e il Merlot, denominato Caberlot, (nome incrociato dal connubio tra i due vitigni). Da notare che questo vitigno non era stanziale in questa terra ma è stato scoperto e importato da un vigneto abbandonato vicino a Padova sui Colli Euganei dall’agronomo Remigio Bordini che lo propose ai coniugi Rogosky decidendo di iniziare un nuovo progetto vinicolo. In una piccola parcella alle Sabbie di Terranova Bracciolini, terra dal suolo roccioso, ricco di ferro ed esposto ad est, impiantano il vigneto al quale dedicano molto impegno e molte cure nella certezza di poter ottenere un vino raro ed esclusivo. Nel 1985, iniziano a dare vita a questo vino rosso di rara personalità ottenuto in collaborazione con l’enologo e il cantiniere, tanto da produrlo in esigua quantità solo in un unico formato Magnum numerato manualmente (ora ci sono anche le bottiglie standard) dalla moglie Bettina ed etichettato con una «X» di colore nero sempre uguale ma di diversa pennellata su uno sfondo dal colore differente in ogni annata. Da una piccola vigna oggi con nuovi impianti si ottiene un buon numero di bottiglie affinate per 22 mesi in barrique e altri 18 mesi in bottiglia.
IL 2016
 Il Caberlot 2016 è di colore rosso carico con nuances violacee, dall’appeal unico, corposo e strutturato in cui emergono profumi balsamici che sembrano quasi mentolati e speziati (pepe lungo) con un sottofondo di piccoli frutti di bosco e note tabaccose. Il sorso ampio, vigoroso e robusto è supportato da un tannino forte e ampio che trascina un finale progressivo in cui torna il balsamico in una versione quasi salata tanta la sapidità.

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