
LUCA MOLINARI
Non indossa il saio e non porta la bisaccia don Umberto Cocconi, ma il suo spirito da «frate cercone» lo sta portando a bussare idealmente alla porta di tutti i parmigiani, per dare forma alla nuova sede dell’associazione San Cristoforo.
La sfida è improba, ma non impossibile: trovare trecento benefattori disposti a donare o prestare mille euro ciascuno, per raggiungere la somma di 300mila euro, necessaria per sostenere il mutuo e i lavori di ristrutturazione de «La casa che tutti accoglie», in via Venezia. «Ognuno è libero di dare quello che può e diventare concretamente parte dell’associazione - spiega don Cocconi -. A coloro che contribuiscono viene riconosciuto il tasso di interesse dell’1%. Al donatore infatti, qualora lo richiedesse, viene restituito il contributo versato nei modi e nei tempi concordati con la mediazione di Banca Intesa Sanpaolo. Sappiamo che con questa proposta osiamo molto, soprattutto in una fase di crisi economica, ma la mission della nostra associazione è proprio quella di aiutare concretamente giovani e adulti che vivono situazioni di difficoltà, offrendo a loro la possibilità di un nuovo inizio, sostenendoli e incoraggiandoli».
Il conto dedicato messo a disposizione da Banca Intesa Sanpaolo è: Progetto Terzo Valore IT78F030690960610000017
0017. Lo spazio individuato è una casa da ristrutturare in via Venezia che, nelle intenzioni di don Cocconi, dovrà diventare il cuore pulsante della San Cristoforo.
«Vista l’ubicazione e gli ampi spazi a disposizione, sia interni che esterni - precisa il sacerdote - la nuova casa consente di sviluppare importanti progetti di inclusione sociale. La mission della nostra associazione è proprio quella di aiutare concretamente giovani e adulti che vivono situazioni di difficoltà offrendo a loro la possibilità di un riscatto. Tutto questo è possibile solo se in tanti saremo al loro fianco, accogliendoli e incoraggiandoli».
All’interno de «La casa che tutti accoglie» verrà offerta accoglienza abitativa temporanea a circa cinquanta persone l’anno, sarà predisposto un importante servizio mensa per almeno una ventina di persone (per un totale di 15mila pasti annui), troverà sede il servizio sgomberi e piccoli traslochi e il Social Market.
E’ inoltre prevista l’istituzione di un polo culturale e sociale a servizio del quartiere San Leonardo, oltre alla realizzazione di laboratori per l’integrazione sociale: una officina per la riparazione delle biciclette, un’area per il restauro di mobili e un terzo spazio per la sartoria.
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