FIDENZA
Movimentato episodio in via Gramsci, in pieno centro storico, dove i carabinieri hanno inseguito e bloccato una macchina, una Fiart Panda, con a bordo due persone: uno era un cinquantenne, origine albanese, gravato da diversi precedenti, già espulso e rientrato in Italia da clandestino. Ieri è comparso in Tribunale e per lui si sono aperte le porte del carcere, in attesa di giudizio.
In tanti hanno assistito all’inseguimento e al fermo dell’uomo, anche perché via Gramsci è una strada in pieno centro, dove nel tratto, teatro dove è avvenuto l’episodio, è istituita la zona a traffico limitato.
Durante un’azione di controllo, militari in borghese hanno seguito la Fiat Panda di colore azzurro, con a bordo due persone, che quando hanno capito di essere braccate hanno cercato di fuggire. La macchina azzurra ha imboccato via Gramsci: ma davanti alla filiale della banca Crédit Agricole, ha trovato, a sbarrarle la strada, c'era una macchina della Radiomobile con a bordo una pattuglia di carabinieri.
Le persone a bordo sono state fatte scendere e controllate: uno dei due, come detto, il 50enne, albanese, sul quale gravano diversi precedenti e già noto alle forze dell’ordine, è risultato essere proprio l’individuo sospetto, già espulso e rimpatriato nel suo Paese. Ma lui, recidivo, era tornato tranquillamente in Italia e si aggirava nel territorio fidentino.
Dopo essere stato identificato e fotosegnalato, ha trascorso la notte nelle celle di sicurezza della caserma. Ieri per lui si sono aperte le porte del carcere in attesa di giudizio, per reati di immigrazione clandestina. Adesso i carabinieri hanno aperto le indagini per accertare se il 50enne, nel periodo in cui è rientrato nel territorio italiano, abbia potuto commettere altri reati. In questi giorni in città l’allarme resta alto, anche perché diversi commercianti e fidentini hanno segnalato la presenza di individui dal fare sospetto che cercano di pagare con banconote, probabilmente contraffatte, facendo i soliti giochi e pagando con soldi forse falsi, in modo da avere indietro il resto con banconote vere. Ma nessuno ha abboccato, anche perché quasi tutti i commercianti ormai, hanno l’apparecchio per controllare l’autenticità delle banconote.
r.c.
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