Polesine
Zibello ha perso la sua centenaria. Se ne è andata in punta di piedi, secondo il suo stile, Anna Bonati, che il 18 dicembre scorso aveva tagliato il traguardo del secolo di vita. Molto conosciuta e stimata nel centro della Bassa, era nata a Carignano quando ancora il paese era frazione di Vigatto (cosa che lei amava sempre precisare) e, nel 1940, aveva conseguito il diploma, alle magistrali, in modo piuttosto rocambolesco. Infatti, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale (di cui spesso ricordava tanti particolari e tanti fatti storici) il diploma le era stato assegnato d’ufficio, senza bisogno di sostenere l’esame di maturità.
A Zibello era arrivata nel 1952, esattamente settant’anni fa, pochi mesi dopo la storica piena del 1951.
Dalla terra del culatello, pur con Carignano nel cuore, non si è più mossa; ha vissuto prima, per molti anni, nel quartiere Crocetta e poi a ridosso dell’argine maestro del Po, dove tuttora abitava. Per molto tempo ha aiutato il marito Dante Montanari (scomparso da anni) nella sua professione di casaro occupandosi anche delle faccende domestiche.
Molto legata alla famiglia, per la quale si è ampiamente spesa, era una donna di grande cultura; amava tenersi aggiornata ed era soprattutto una vera e propria miniera di ricordi. Molti di questi li ha lasciati scritti ed è auspicabile che siano valorizzati e resi pubblici o, comunque, conservati nella «Casa della memoria» che è tra i progetti del Comune.
In tanti, nel piangerne la scomparsa, ne hanno evidenziato le qualità di donna buona e gentile, sempre cortese con tutti, dotata di una grande intelligenza e di una particolare simpatia.
Otto volte bisnonna, nei mesi scorsi aveva anche sconfitto il covid.
Anna Bonati ha lasciato i figli Egidio, Claudia con Giuseppe e Donnino con Monica; i nipoti Lorenzo con Claudia, Damiano con Lucia, Gabriele con Veronica; Veronica con Alessio, Cristiana e Samuele con Greta, i pronipoti e la sorella Rosaria con Mario.
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