Protesta
Rivolta contro l'antenna di via Pizzaferri
«Ritenta, sarai più fortunato»: è lo slogan che compariva sulle vecchie chewing gum per indorare la pillola di non essere riusciti a vincerne un'altra. Uno slogan che è stato preso alla lettera da Wind 3 per la gigantesca antenna di telefonia (altezza prevista di oltre 30 metri) che dovrebbe essere innalzata la prossima settimana nel «parcheggino» di via don Pizzaferri, nel retro dei supermercati Lidl e Conad in zona via Venezia.
La richiesta, bocciata nel 2021 a causa di una relazione Arpae negativa, è stata ripresentata a due anni di distanza e, senza che i residenti ne fossero informati (la notizia dell'assenso alla sua costruzione è comparsa solo sul sito del Comune in pieno agosto), questa volta è arrivato il sì. La protesta però anche questa volta non è mancata ed è scoppiata venerdì, quando sono comparse le fettucce rosse per la delimitazione dell'area di cantiere e gli operai per realizzare le prime opere. Il «passaparola» ha portato nel parcheggio subito diverse persone, che hanno anche chiesto l'intervento della polizia e i lavori sono stati sospesi. Ma la tempistica prevede che riprendano domani e che entro la fine della settimana siano conclusi.
«Un nido a pochi metri»
Contro la realizzazione della mega-antenna si sono mobilitati ieri pomeriggio, con un primo raduno sul luogo «contestato», i residenti della zona, che già due anni fa avevano condotto una battaglia, all'epoca vinta, per non far realizzare l'antenna in via Pizzaferri. «Non sono un tecnico - scrive in una nota condivisa anche dagli altri residenti presenti una delle portatrici della protesta - per giudicare se l'antenna sia dannosa. Tutti telefoniamo e tutti vogliamo usare il cellulare, ma qui davvero la localizzazione è palesemente inadatta perché è a 20 metri dai condomini e a poche centinaia di metri dalle scuole di via Cuneo e di via Micheli». Un'altra residente aggiunge «che proprio qui, ai confini del parcheggio, c'è un asilo nido privato che aprirà tra pochi giorni dove bimbi piccolissimi, dai pochi mesi fino ai 3 anni, restano per diverse ore al giorno. Teniamo a precisare che noi non siamo per un “no” a prescindere, e avevamo indicato già due anni fa altre aree più idonee non lontane da qui, ma meno prossime a zone abitate. Purtroppo il Comune ha mandato avanti la procedura e ci siamo trovati questa brutta sorpresa, ma ci auguriamo che ci sia ancora spazio per ripensare a questa scelta, che va contro la volontà dei residenti ed è stata portata avanti in pieno agosto senza nessuna informativa ai cittadini».
Vignali: «Scelta non gestita»
Sulla questione interviene Pietro Vignali, capogruppo in Comune dell'omonima lista. «Anche in questo caso - sostiene - la protesta dei cittadini è il frutto di una mancata gestione politica da parte del Comune dell'installazione dell'antenna, ridotta a una pura questione tecnica. La cosa più incredibile è che esiste un regolamento sulle antenne di telefonia approvato nell'aprile del 2022 che è molto bene articolato e prevede diversi passaggi, fra cui l'informazione ai cittadini e prescrizioni per i costruttori, che in questo caso palesemente non è stato applicato. Perché pensare di essere in regola con l'informativa mettendola sul sito del Comune in pieno agosto non è esattamente trasparente. Era stato detto un “no” nel 2021, si sarebbe almeno potuto richiedere una collocazione diversa a Wind. E invece si mettono i cittadini davanti al fatto compiuto».
Comune: «Tutto in regola»
In serata, dopo la protesta dei residenti, il Comune ha diffuso una nota in cui scrive che «l'antenna è stata autorizzata solo a seguito della conclusione favorevole dell'iter istruttorio che ha visto coinvolto, oltre al Comune, Arpae, Ausl e Enac. Nel 2021 lo stesso progetto era stato respinto a seguito del parere negativo di Arpae. Ora, a seguito di modifica che ha portato a un abbattimento delle emissioni elettromagnetiche, il parere è diventato favorevole. Pur comprendendo le osservazioni dei cittadini interessati di volta in volta dalla realizzazione di queste infrastrutture - conclude il Comune -, le rimostranze vanno rivolte altrove e non certo al Comune, che di fronte a norme di rango superiore non può adottare scelte contrarie che risulterebbero illegittime».
Gian Luca Zurlini