Nuovo rimbalzo oltra quota 40.000 dei contagi da Covid nel Regno Unito, indicati nelle ultime 24 ore a 43.467 contro i 39.842 di ieri. La curva settimanale resta resta tuttavia in discesa (del 12,7%) dopo un mese di tendenza all'insù mentre i morti risalgono leggermente; da 165 a 186, e il totale dei ricoveri negli ospedali - in aumento negli ultimi giorni - si stabilizza per il momento attorno a 8900: ancora lontano dai picchi di 39.000 registrati all'epoca delle precedenti ondate della pandemia grazie all'effetto barriera attribuito al doppio vaccino somministrato finora nel Paese a un 80% della popolazione sopra i 12 anni.
Il governo di Boris Johnson insiste intanto sul rifiuto di ripristinare le restrizioni, sgradite a larga parte dell'opinione pubblica e potenzialmente pesanti per la ripresa economica in atto (in base ai dati del Pil), continuando a puntare sull'impegno a rilanciare invece il numero dei test, a spingere per vaccinare quella fetta di popolazione che finora si è sottratta e ad accelerare terza dose alle persone vulnerabili e a tutti gli over 15 del Paese. Mentre conferma da lunedì anche l'uscita delle ultime 7 nazioni considerate finora a maggior rischio di varianti (tutte latinoamericane) dalla lista rossa dei Paesi soggetti negli ultimi mesi al divieto di viaggio in Inghilterra o alla quarantena obbligatoria in hotel sorvegliati a proprie spese per i rimpatri. Allargando nel contempo ad altri 30 Stati extra occidentali l'esenzione da aggravi sui test di controllo per i viaggiatori doppiamente vaccinati in arrivo sull'isola.
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