il caso
Strafalcioni di diritto e pure di italiano. Commessi non da svogliati studenti di istituti tecnici superiori , ma da ambiziosi laureati in giurisprudenza che aspirano a diventare giudici e pubblici ministeri. Così finisce in una Caporetto il concorso per l’accesso in magistratura, bandito nel 2019, ma cominciato solo un anno fa, causa Covid . Dei 3.797 che si erano presentati l’estate scorsa per sostenere le prove scritte, sono stati ammessi all’orale solo in 220, uno striminzito 5,7% , come certifica il ministero della Giustizia sul suo sito. Con il risultato già certo che resteranno scoperti ,nella migliore delle ipotesi, almeno 90 dei 310 posti messi a concorso. Una vera iattura considerata la grave scopertura degli organici delle toghe. Secondo una stima del Csm, mancherebbero più di mille magistrati. Una carenza di cui si sente il peso proprio mentre gli uffici giudiziari sono chiamati a realizzare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr: il taglio del 40% dei processi civili e del 25% di quelli penali.
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