PAVIA
A volte è successo che carabinieri bassi e con gli occhiali siano stati mandati a fare servizi d’onore in grande uniforme speciale. Caratteristiche definite «discrasie» da una direttiva del comando provinciale di Pavia, criticata dall’associazione a carattere sindacale Psc Assieme secondo cui si tratta di una evidente discriminazione.
«Sono costretto a constatare come a volte i militari comandati ai servizi in oggetto non siano adeguati alle circostanze» si legge nel documento firmato dal comandante provinciale, colonnello Luciano Calabrò e dal capo ufficio, tenente colonnello Antonio Berardi e inviato alle compagnie del territorio il 18 giugno. Le «discrasie» che il comandante rileva «più frequentemente» riguardano «la barba (che sarebbe comunque preferibile che non vi fosse) poco curata, a volte appena accennata o troppo folta», ma anche «la bassa statura, l’uso di occhiali da vista». E poi «talvolta, addirittura, i carabinieri si apprestano a intraprendere il servizio con scarpe meno che perfettamente lucidate, uniformi poco attagliate, copricapi male acconciati e calzati».
«Assolutamente discriminatoria» è la direttiva per Pianeta Sindacale Carabinieri. Un documento dove peraltro non si fa mai riferimento al fatto che i militari possano essere anche di sesso femminile. «Alti, senza barba e senza occhiali: sarebbe questo il prototipo del carabiniere tipo secondo il pensiero di un comandante provinciale del nord Italia che, in una direttiva diretta ai comandi dipendenti, detta le linee guida per impiegare i carabinieri in specifici servizi», dice Psc.
«Essere nati bassi e miopi, sebbene vincitori di un concorso, è una colpa che impedisce ai carabinieri di questa provincia di poter svolgere specifici servizi. Ma non è tutto: qualora alti, senza barba e con una buona vista i carabinieri - continua Pianeta Sindacale Carabinieri - secondo l’intervento di questo comandante provinciale, prima di iniziare il servizio devono essere 'ispezionatì» dai comandanti di stazione che, «come associazione, riteniamo abbiano compiti più importanti da affrontare, quali quelli di garantire la sicurezza delle nostre comunità».
Sul punto la direttiva sottolinea in effetti che «i militari scelti per la bisogna devono essere ispezionati» dai comandanti. E in un altro passaggio si dice: «Non voglio dilungarmi sulla necessità che, specialmente in questi casi, i militari dell’Arma devono essere un esempio di perfezione. Psc conclude auspicando «un immediato intervento a livello centrale che possa fare chiarezza su tale direttiva dai contenuti discriminatori».
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