lettere al direttore
Egregio direttore,
alla fine l'emergenza siccità è arrivata e tutto si può dire tranne che non fosse ampiamente annunciata. In questa situazione è inevitabile andare col pensiero alla insipienza della classe politica, il cui orizzonte troppo spesso, per non dire sempre, non va al di là della prossima tornata elettorale. Della diga di Vetto se ne parla da decenni ma a tutt'oggi non se ne è fatto nulla, autorevoli studi hanno dimostrato l'opportunità ma anche la necessità di realizzare altri invasi, utili sotto diversi profili (idraulico, energetico, agricolo, turistico), in aggiunta o in luogo delle casse di espansione, ma sono stati bellamente ignorati.
E ora eccoci qui a piangere la scarsità di acqua e a pregare Dio affinché mandi la pioggia. Qualcuno, una volta, affermò che gli italiani sono imbattibili quando si tratta di piangere sul latte versato: difficile non essere d'accordo.
Parma, 22 giugno
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Oppilif Izzotreb
25 Giugno 2022 - 17:06
Aggiunga pure che il 40% dell’acqua potabile viene perso dalle condutture, e nessuno fa niente per costringere le ex partecipate a porvi rimedio. Anzi, queste aumentano gli stipendi ai dirigenti e si staccano dividendi milionari.
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