lettera al direttore
Mario Giacopinelli il factotum dell’Avis
Caro direttore,
alcune settimane fa ci ha lasciato Mario Giacopinelli, autentica colonna dell’Avis a Parma. Per decenni è stato - insieme a tanto altro - instancabile organizzatore dell’autoemoteca per portare l’equipe avisina per la raccolta del sangue su e giù per i paesi della provincia, dalla Bassa all’Appennino.
L’autoemoteca è stata un elemento fondamentale di aggregazione avisina per far sentire a tutti la presenza della comunità dei donatori di sangue e per far sentire l’Avis la casa di tutti. Giacopinelli - ne è stato uno dei principali artefici - ha sprigionato una grande energia vitale per trasfondere entusiasmo a piene mani ,ha rappresentato ed è stato un autentico factotum, capace di essere dove necessitava la sua presenza senza risparmiarsi.
Da una parte Giacopinelli è stato seminatore per coagulare attorno all’Avis una brezza di freschezza per il proselitismo associativo dall’altra ha mantenuto intatta l’umiltà di chi sa ascoltare per dare risposte concrete. Un ottobre di qualche anno fa mi aveva condotto fra i filari di viti delle sue colline di Casatico a sentire i profumi di quell’autunno e della cantina di cui andava giustamente orgoglioso per essere divenuta “impresa” e cemento della sua bella famiglia. Avevamo parlato del dono del sangue e dell’epopea e della passione per l’Avis. Avevamo concluso con un calice di malvasia “speciale” che sprigionava nell’aria ancora tiepida un bouquet di frutti di bosco e genziana… il tramonto ci sorprese troppo presto. Anche la sera è arrivata troppo presto.
Parma, 31 ottobre