Giungeranno da ogni parte del mondo, portando in dote un bagaglio culturale fortemente intriso di tradizioni, folklore, musica e giochi popolari, per metterlo a disposizione degli altri. Scambio, non a caso, è la parola che meglio di ogni altra sintetizza il valore del Festival Internazionale dei Giovani, organizzato dall’associazione di promozione sociale Ok Club di Parma e che, dopo una lunga parentesi a Ferriere, nel Piacentino, torna quest’anno nel nostro territorio, dove è nato nell’ormai lontano 1984. Dal 9 giugno fino al 31 agosto sarà infatti Berceto ad accogliere i 1.700 ragazzi partecipanti: si tratta degli allievi delle scuole d’arte di 37 nazioni diverse, suddivisi in gruppi con turni di permanenza di 10 giorni ciascuno e che risiederanno nell’edificio che ospita le scuole comunali.
«Il programma sarà ampio e diluito in attività che spaziano dall’arte allo sport, fino alle visite alla scoperta delle bellezze architettoniche e monumentali delle città italiane: oltre a Parma, pure Venezia, Genova, Pisa, Firenze e Roma. Luoghi che questi stessi giovani hanno imparato ad amare attraverso i libri e che ora avranno l’opportunità di ammirare da vicino» spiega Carlo Devoti, presidente di Ok Club ed instancabile animatore della rassegna.
«In una società sempre più multiculturale, il giovane deve dotarsi di una forte capacità di comprensione dell’altrui diversità – osserva -: così facendo, le culture si incontrano ed al tempo stesso si contribuisce pure ad abbassare il livello di fanatismo». Ma perché coniugare, in questo Festival, arte e sport? «Semplicemente per il fatto che entrambi gli strumenti si rivelano ideali per riconoscere il valore dell’altro, a prescindere dal suo Paese d’origine. E come, ad esempio, i ragazzi della Repubblica Ceca imparano la tecnica del ballo tipico della tradizione turca, allo stesso modo quelli malesi si cimentano nei giochi popolari dell’Indonesia – sottolinea Devoti -: nello sforzo necessario all’apprendimento della tecnica e della gestualità avviene uno scambio capace di generare, in ciascun interprete, apertura mentale e crescita personale».
I primi gruppi ad arrivare a Berceto saranno quelli provenienti dalla Repubblica Ceca e dall’India. «L’età dei partecipanti oscilla fra i 6 ed i 16 anni – dice ancora Devoti – ma ce ne saranno pure degli altri, più grandi, che frequentano i Conservatori di 18 paesi e che contribuiranno ad impreziosire la ricca parte musicale del Festival».
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