E se i Galli non fossero stati poi così barbari e zoticoni come vuole la più dura delle credenze? Forse - azzarda oggi Le Monde 2, il magazine del quotidiano - la lettura delle avventure di Asterix e Obelix, i Galli più famosi del mondo, ha finito col diffondere immagini storicamente poco attendibili: quelle di incivili di fronte ai civilissimi Romani. In realtà, sostengono ora gli studiosi, non sarebbe affatto così.
La scoperta arriva da alcuni scavi recenti del centro della Francia, che hanno permesso di portare alla luce elmetti da guerra finemente lavorati, resti di città con vere abitazioni, testimonianze di culti funerari in templi e non in boschi e di certi «savoir faire», come coniare monete proprie. Insomma, niente di più deformante del cliché del Gallo rozzo, irsuto,selvaggio e male armato. Alcuni studiosi sono anche tornati su siti già scoperti da diversi anni, ora riletti in chiave nuova.
Primo dato dunque a favore dei Galli che, tradizionalmente,vivevano nelle foreste e in villaggi. Secondo: sempre a Corent sono state trovate monete sicuramente coniate sul posto (segno di civiltà), ma anche fibbie d’oro e tonnellate di ceramiche,tra le quali anfore per il vino provenienti da Roma: «questi oggetti – spiega Poux – erano regali diplomatici a personalità importanti. Mostrano la ricchezza e l’importanza politica di quelli che hanno vissuto qui».
A far cambiare idea agli studiosi ci sono poi i tesori di Tintignac (in Correze) dove è stato portato alla luce un santuario gallico del I secolo avanti Cristo. All’interno, un vero bottino: spade, ferri di lancia, animali in lamiera di bronzo e soprattutto una decina di caschi e elmetti tra i quali due «dalle forme strane e mai descritte prima dagli storici».
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