Molti scrivono, ma sono pochissimi gli autori che hanno il «dono» della scrittura. Alice McDermott, finalista con questo romanzo al Pulitzer 2007, senza alcun dubbio possiede questo dono. In «Dopo tutto questo» (Einaudi) racconta una storia come tante: alla fine della seconda guerra mondiale, due ragazzi cattolici di origine irlandese, Mary e John, si incontrano, si sposano e all’inizio degli anni Cinquanta vanno a vivere a Long Island. Ad attenderli, oltre a quattro figli, ci sono una serie di prove, di piccole gioie quotidiane, di molte disillusioni e addirittura una tragedia terribile come la morte del primogenito, il dolce Jacob, che è andato a combattere in Vietnam. Ad attenderli, c’è soprattutto la banalità dei giorni che si snodano uno dopo l’altro, apparentemente tutti uguali, in una instancabile marcia del tempo che porta verso un inesorabile nulla. Ma non è tanto l’intreccio ad incantare in questo romanzo. E’ la capacità della McDermott di scrivere la grande Storia americana attraverso i destini dei singoli individui, travolti dalla forza violenta e insensata della guerra. La storia della famiglia Keane, pur nella sua grigia normalità, è la storia dell’America, quella che dalla guerra mondiale arriva al Vietnam, quella delle lotte giovanili e della rivoluzione sessuale. L’autrice racconta della generazione che ha perso ogni certezza su quello che è bene e su quello che è male. Una certezza che possedevano Mary e John, ma non più i loro figli. Con leggerezza, ma con una mirabile abilità nel fotografare ogni impercettibile movimento del cuore, Alice McDermott racconta la vita di una donna semplice, che a trent’anni pensava di rimanere nubile e non si aspettava più nulla della vita. E invece, attraverso l’amore per i suoi figli, acquista la speciale capacità di essere madre in ogni singolo istante della sua vita. Racconta di John, che dopo la morte del figlio zoppica in modo più evidente, ma non molla mai. Racconta la vita dei loro figli, che hanno perso «l’innocenza». La McDermott riesce a costruire, attraverso i suoi personaggi, un’epica della normalità. E «Dopo tutto questo» è uno dei più straordinari romanzi sulla memoria che siano stati scritti negli ultimi anni.
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