Arte-Cultura
Artisti in aiuto dell'Emilia ferita

21 Luglio 2012 - 21:30
di Manuela Bartolotti
Sono quasi 800 le opere e gli artisti mobilitati da «Artquake, l’arte della solidarietà» per una mostra unica, messa in piedi in circa un mese da una serie di istituzioni e forze culturali (Zonta Club International di Reggio Emilia, Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con il Comune di Reggio – Musei Civici, con il patrocinio di Federnotai Emilia Romagna e della Banca Popolare dell’Emilia Romagna) per aiutare le popolazioni dell’Emilia sconvolte dal terremoto (in particolare le località di Rolo, Quistello e Cavezzo). Fino al 5 settembre sarà possibile vederla nei chiostri di San Domenico a Reggio Emilia e acquistare da un prezzo minimo d’offerta indicato, oppure prendere i biglietti della lotteria a 50 euro sperando di aggiudicarsi una delle opere rimaste invendute. Ad un tam tam diffuso soprattutto via internet e Facebook (www. artquake.com) dal critico Alberto Agazzani e dal sito equilibriarte.net, hanno fatto seguito le donazioni provenienti da tutta Italia, di dilettanti, ma anche di artisti famosi quali Omar Galliani, Carlo Guarienti, Antonio Possenti, Fulvio di Piazza. Da segnalare la significativa presenza dei parmigiani in varie discipline: la pittura di Paolo Bazoni, di Rosalba Busani, di Maria Grazia Passini con le sue montagne, il disegno della russa naturalizzata parmigiana Ludmila Kazinkina, la scultura del nocetano Maurizio Catellani, la fotografia di Caterina Orzi e – last but not least – il geniale Enrico Robusti con due pastelli piccoli, seppur sconvolgenti concentrati della sua poetica. Vanno segnalati, anche se non propriamente parmigiani, ma che a Parma sono già ben noti, anche il piacentino Aureliano Lanzoni (recentemente ha esposto a Sala Baganza) e il mantovano Dario Rossi – noto per il suo murale di Colorno che ha sollevato curiosità e polemiche - con uno dei suoi paesaggi concitati e vorticosi di colore e materia.
La mostra presenta tutti i pregi e i difetti delle iniziative sorte rapidamente sull’onda dell’entusiasmo e della spinta solidaristica. Non si è voluta fare una selezione e questo comporta la presenza di opere eterogenee, non solo per tipologia – e questo va bene, anche perché si sono abilmente cercate di riunire poi a livello stilistico e tematico – ma anche per qualità. Quindi si può trovare davvero di tutto e si rischia di perdersi se non si è culturalmente e criticamente attrezzati. Tanto più che non è raro trovare pezzi importanti a cifre base molto basse (circa un terzo del loro valore di mercato), mentre altri autori sconosciuti- seppur talentuosi – hanno tenuto l’asticella troppo alta. Questo uno dei motivi forse che ha spinto infine ad optare per una lotteria piuttosto che per un’asta. Non si deve infatti perdere di vista la finalità: raccogliere il più possibile con il minimo di spesa e in tempi abbastanza rapidi. L’ideatore Alberto Agazzani ha poi fatto di necessità virtù cosicché quello che sarebbe potuto essere un gran mercatone confuso, si è – nei limiti del possibile – ricomposto nell’apparente disordine di una quadreria, con una organizzazione che ha diviso astratti da figurativi, rappresentazione della figura umana e paesaggio, stampa e fotografia. Si ha così anche un’idea dell’attuale andamento artistico, notando in generale una maggioranza di stesure piatte, controllate, molte citazioni – per non dire imitazioni – e invece poca attrazione per la matericità e gli spessori.
La scelta è ampia, un’interessante panoramica sullo stato dell’arte, ma per fare belle scoperte – e sarebbe l’occasione – bisogna ripassare attentamente o lasciarsi catturare istintivamente per poi approfondire. Potrebbe essere anche un addestramento all’analisi estetica per semplici appassionati. Non ci sono nomi ma numeri, da ricercare poi in uno snello catalogo di riferimento. Alcuni artisti, per la loro intrinseca forza, emergono prepotentemente, altri però si fanno scoprire. Ma tutti, donatori e acquirenti, si ritrovano nel medesimo scopo. Tutti per aiutare: un’opera in cambio di un gesto di generosità. E’ la vittoria della creatività sulla distruzione del terremoto.
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Carlo
24 Luglio @ 23.39
Articolo lungo, con i nomi dei soliti "pittori" già citati troppe volte in precedenti comunicati stampa a discapito di altri assai talentuosi.
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