Il tocco magico di Tim Burton (qui solo in veste di produttore) non c’è e si vede. «Alice attraverso lo specchio» è un sequel di cui forse non c’era bisogno, lontano anche dallo spirito del secondo romanzo di Lewis Carroll.
La protagonista, diventata capitano di vascello, torna a Londra per salvare la madre e la sua eredità da un ricatto commerciale. E proprio nel pieno della crisi viene richiamata nel Paese delle Meraviglie per aiutare il Cappellaio Matto.
Visivamente il film è un’esplosione di effetti in computer grafica, belli sì ma a volte ci si chiede se non siano un po’ troppi. Soprattutto quando queste meraviglie digitali non sono supportate da una sceneggiatura brillante, infarcita all’eccesso di buoni sentimenti e lontana da colpi di genio.
Se infatti non c’è nulla di tecnicamente sbagliato in questo lungometraggio non c’è però nemmeno anima, men che meno quella sfumatura dark che Burton era riuscito a dare al primo episodio, nonostante qualche problema. James Bobin (già regista dei due film sui Muppets) eredita Wonderland e dirige senza mai dare una propria impronta alla storia.
Ma anche nei momenti in cui la narrazione rischia di annoiare, i punti di forza rimangono alcuni dei personaggi, già molto amati fin dall’esordio sei anni fa. Johnny Depp nei panni del Cappellaio (qui meno Matto e più vulnerabile) e Helena Bonham Carter in quelli della perfida Regina Rossa sono perfetti quando devono muoversi sopra le righe, affiancati da una valida new entry: il camaleontico Sacha Baron Cohen che interpreta il Tempo.
Perché come recita il Cappellaio in una delle poche battute simpatiche del film: «Tutti i migliori sono matti».
Giudizio: 2/5
SCHEDA
ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO
REGIA: JAMES BOBIN
SCENEGGIATURA: LINDA WOOLVERTON
INTERPRETI: JOHNNY DEPP, ANNE HATHAWAY, MIA WASIKOWSKA, HELENA BONHAM CARTER, SACHA BARON COHEN
Usa 2016, colore, 1 h 48’
GENERE: FANTASTICO
DOVE: THE SPACE CINEMA CAMPUS, THE SPACE CINEMA BARILLA CENTER, ODEON SALSOMAGGIORE, GRAND'ITALIA TRAVERSETOLO
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