La speranza è dentro di noi, si insinua nelle manifestazioni dell'uomo.
La speranza in un domani migliore, in una vita più giusta, in un’esistenza positiva e felice. Ma certe persone nutrono una speranza più concreta, reale, che il domani sia davvero più generoso.
I bambini di Addis Abeba vorrebbero una famiglia con la quale crescere.
I ribelli di Bengasi dopo guerra e sangue sognano una Libia stabile e indipendente.
I giovani della Striscia di Gaza sperano di uscire prima o poi da un paese che è una prigione a cielo aperto.
I senzatetto disperati di Las Vegas, schiavi dei propri vizi, desiderano una casa normale e un lavoro dignitoso.
«Hope», la mostra del fotoreporter parmigiano Alessandro Gandolfi, racconta in tredici immagini altrettante storie di speranza. Perché «la materia di cui sono fatti i sogni - diceva il filosofo Ernst Bloch - è proprio la speranza».
La mostra è stata inaugurata nello spazio espositivo d'arte Rossoamapola , Borgo del Correggio 48/A. E rimarrà in allestimento fino al 22 dicembre (aperta anche dal 14 al 19 gennai). Ecco gli orari: al martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19, al giovedì dalle 10,30 alle 12,30. Chiuso il lunedì e giorni festivi. All'inaugurazione si terrà l'esibizione del duo «The Winchester», con Elena Garlatti (basso) e Dirk Hesse (voce e banjo).
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