Il piatto forte
A Fabbrico torna "Mafie in pentola", fra teatro civile e buona tavola
14 Settembre 2011 - 18:23
Settembre è un mese perfetto per “mettere le mafie in pentola”. Tiziana Di Masi, l’interprete di quello che si può definire uno degli spettacoli rivelazione del 2011 (42 date in Italia nella prima parte dell’anno, finalista al premio giornalistico “Comunicare la coscienza imprenditoriale”), è pronta a farlo.
Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida, teatro civile-gastronomico con degustazione dei prodotti di Libera Terra (dai terreni confiscati alle mafie), riprende la programmazione da Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, dove andrà in scena venerdì 16 settembre alle 21.30 nel Parco Cascina (ingresso libero).
Il programma prende il via alle 20 in punto con una cena organizzata dal presidio Rita Atria, comuni del distretto di Correggio. Il ricavato della cena, il cui costo è di 20 euro a testa bevande escluse, sarà destinato alla nuova cooperativa che sorgerà in Sicilia, ad Agrigento, sui terreni confiscati alla mafia.
A seguire, dalle 21.30, il pubblico potrà ascoltare le storie di quegli stessi prodotti, raccontate da Tiziana Di Masi, che coinvolgerà chi non fosse ancora sazio in divertenti degustazioni sul palcoscenico.
La serata è organizzata da Libera e Coop Nord Est.
Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola - Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia", i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.
Le prossime date
Giovedì 22 settembre: Piacenza, Teatro Filodrammatici, Festival del Diritto
Sabato 24 settembre: Cirò Marina (Kr)
Domenica 25 settembre: Isola di Capo Rizzuto (Kr)
Lunedì 26 settembre: Polistena (Rc)
Martedì 27 settembre: Cosenza
Mercoledì 28 settembre: Carlopoli (Cz)
Giovedì 29 settembre: Tropea (Vv)
Venerdì 30 settembre: Vibo Valentia
Il menù di Mafie in Pentola
Aperitivo
Friselle, taralli e olio extravergine d’oliva
Antipasti
Carciofi violetti di Brindisi ripieni, fritti e ripassati al forno (come li fanno a Mesagne)
Pane casereccio con patè di peperoncino piccante calabrese in olio extravergine d’oliva
Primi
Zuppa di Cicerchie, come la fanno a Portella della Ginestra (Sicilia)
Spaghetti di grano simeto con passata di pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto
Secondo
Mozzarella di bufala campana, dalle terre di don Peppe Diana (Campania)
Dessert
Il “padanissimo” torrone di Cascina Caccia (Piemonte)
Digestivo
Il limoncello di Bosco Falconeria (Sicilia)
Caffè (vietato offrirlo!)
Il tutto accompagnato dai vini Placido Rizzotto (Centopassi) e Hiso Telaray
Per saperne di più: 338-2712616 - mafieinpentola@gmail.com
Ulteriori info e foto scaricabili dal sito www.tizianadimasi.it sezione Mafie in pentola
facebook.com/mafieinpentola
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