Un incubo durato per anni. Abusi sessuali subiti a casa della nonna quando erano bambine. Vittime delle violenze tre cuginette abusate in più occasioni dallo zio e da un amico di famiglia. I due uomini sono stati arrestati oggi a Roma dai poliziotti della Squadra Mobile e si trovano ora ai domiciliari. Le indagini sono partite qualche mese fa in seguito alla denuncia della cugina più grande, ora maggiorenne, mentre i fatti risalgono a 6 o 7 anni fa quando le tre cugine avevano tra i 7 e i 10 anni. Le violenze si sono consumate a casa della nonna delle piccole ad opera del fratello delle mamme, un romano di 37 anni, e del fidanzato della madre di una di loro, un albanese di 43 anni.
I due pedofili non erano 'complicì ma anzi all’oscuro degli abusi compiuti dall’altro.
Il modus operandi, invece, era lo stesso: cercavano scuse banali per restare da soli con le bimbe e costringerle agli atti sessuali. Avendo la fiducia della famiglia non era difficile per loro appartarsi con le bimbe. Con la stessa strategia conquistavano la fiducia delle piccole vittime, che venivano spesso confuse fino a far pensare che quegli atti sessuali subiti altro non erano che innocenti manifestazioni d’affetto da parte dei due uomini. <Ci penso io a insegnarle ad andare in bici> sarebbe uno degli espedienti utilizzati dallo zio per restare da solo con le nipoti. Le indagini della Squadra Mobile sono partite circa tre mesi fa dalla denuncia della cugina più grande, ora maggiorenne. La ragazza a distanza di anni ha avuto il coraggio di raccontare tutto quello che ha subito. Da lì a seguire anche le altre due cugine hanno deciso di 'liberarsì e ricostruire tutto quello che hanno subito per due o tre anni. Gli investigatori hanno utilizzato anche intercettazioni ambientali per avere riscontri ai loro racconti e acquisire «elementi gravi univoci e concordanti» che hanno portato all’applicazione delle misure cautelari. Proseguono ora le indagini per chiarire se gli abusi siano rimasti circoscritti a quelle mura domestiche o se ci siano altre vittime dei due pedofili.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma