Paul Strange era morto in un incidente a 19 anni. Ma la motorizzazione civile della Cumbria, regione dell’Inghilterra settentrionale, continuava a spedire multe su multe a casa sua. Secondo l'ufficio il giovane non aveva pagato il passaggio di proprietà di un’autovettura. E quando la madre Julie, dopo due anni di calvario per l'insistenza, si è vista recapitare un’ingiunzione di comparizione al tribunale, ha deciso di mettere a fine a questa triste beffa. E si è presentata in aula con le ceneri del figlio. Così, quando il cancelliere ha fatto il suo nome, si è parata davanti al giudice e ha mostrato l’urna. «E' qui dentro, volete vederlo?», ha detto prima di scoppiare in lacrime. A quel punto, il magistrato ha archiviato il caso nel silenzio generale. «Sarebbe opportuno – ha detto Julie - ricevere una lettera di scuse». Paul, infatti, non ha mai posseduto l’auto in questione. Ma gli addetti della Motorizzazione s'erano convinti del contrario. E neppure il certificato di morte di Paul – emesso ben un anno prima della sospetta transazione e spedito più volte dalla famiglia Strange all’apposito indirizzo – è servito a convincerli del contrario.
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