La decisione di riaprire il "dossier Kampusch" è stata presa dal ministero della Giustizia austriaco sulla base di un rapporto commissionato dal ministero dell’Interno nel quale venivano constatate manchevolezze nelle indagini, tra cui l’aver ignorato l’esistenza di un possibile complice. E oggi Natascha Kampusch, la ragazza di 20 anni rapita da bambina, nel 1998, da un maniaco, Wolfgang Priklopil, e tenuta prigioniera per più di otto anni, saluta con favore la riapertura dell’inchiesta sul suo caso: "Non è possibile che possibili complici, di cui io comunque non so nulla, rimangano impuniti", ha detto Natascha. Il ministro della Giustizia Maria Berger ha precisato oggi che la riapertura delle indagini è volta ad accertare se vi siano state anche altre vittime oltre Natascha. Subito dopo il suo rapimento nell’88, una bambina di 12 anni raccontò di aver visto che Natascha fu trascinata in una furgoncino bianco da due uomini. Proprio un mezzo di quel tipo era stato usato da Priklopil per il sequestro. Poco dopo la fuga di Natascha dal suo aguzzino nell’agosto 2006, lui si suicidò.
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