Auto
La Germania suona la carica. Ecco il futuro delle 4 ruote

17 Settembre 2011 - 15:50
di Aldo Tagliaferro
Fra anticipazioni, fughe in avanti, press-kit più o meno sotto embargo e scoop su Internet le novità al 64° Salone dell'Auto di Francoforte hanno quasi il sapore del déjà vu per gli addetti ai lavori, tanto che l'unica autentica sorpresa è il Suv della Maserati. Ma quello che è importante scoprire nella pantagruelica fiera di Francoforte è lo stato di salute dell'industria dell'auto. In molti Paesi, Italia in primis, la crisi morde, ma ci sono realtà - e segmenti di mercato - in continua espansione. Ad esempio Bmw archivia i primi otto mesi dell'anno con una crescita a due cifre, Volkswagen dichiara con pochi timori riverenziali i proprio obiettivi per il 2018, semplicemente essere il primo costruttore al mondo. E a giudicare dalla straordinaria offensiva del Gruppo in termini di comunicazione e di novità (spaziamo dalla Porsche 911 alla citycar up! di Volkswagen) le cose sembra che vadano per il verso giusto. Il presidente Martin Winterkorn non nasconde che qualche timore è legittimo, ma assicura di avere spalle sufficientemente larghe.
Offensiva tedesca Non a caso citiamo le Case tedesche. Sono, insieme all'economia dei Länder trainata dall'export, quelle che stanno meglio. La via del futuro la indicano proprio i padroni di casa, che accendono i riflettori su circa la metà della 89 anteprime mondiali. Ed è una via ecosostenibile che ci sta abituando a motori sempre più piccoli e parsimoniosi, ma al tempo stesso più potenti. Avanza prepotentemente anche l'elettrico, perché l'emissione zero è una bandiera irrinunciabile per Renault, ma anche per Smart, Audi e Bmw. Dirà il tempo se tutti questi sforzi avranno un riscontro sulle nostre strade, per ora sembra più in salute l'ibrido (a proposito, la Toyota Prius diventa wagon), che comunque non sarà la soluzione definitiva.
Definitiva è invece la svolta che ha preso la questione cinese: dopo un bel po' di saloni nei quali incombeva la minaccia dei costruttori orientali, oggi si è capito che i nipoti di Mao non colonizzeranno l'Europa con le quattro ruote, piuttosto siamo noi a crescere a ritmo forsennato laggiù. Tanto che alla serata nella quale il gruppo Volkswagen ha riunito oltre 2500 giornalisti tra gli invitati più interessati c'era il presidente dell'Automobile Club cinese.
La vera novità di Bmw è la seconda generazione della Serie 1, di fatto già in vendita (da oggi), ma chi fa sognare è la nuova M5 che traduce nel comfort di una berlina stradale l'adrenalina delle corse.
Flessibilità è la parola d'ordine di Opel, che fra le tante novità svela soprattutto la nuova Zafira Tourer con sistema di sedute Flex7 completamente ridisegnato. Una sorta di «lounge su 4 ruote» con la tecnologia dell'Insignia e un linguaggio stilistico scolpito. Spicca la videocamera Opel Eye di seconda generazione: è la base di una serie di sistemi di assistenza innovativi presenti, a partire dal cruise control attivo con radar.
Il Belpaese E' l'Italia? Sfodera uno dei suoi simboli, quella Panda che nel mondo è sinonimo di Belpaese quanto gli spaghetti. E poi attira flash e occhiate indiscrete al Made in Italy di lusso, griffato Maserati e Ferrari. Dunque, il Tridente - abile a nascondere il nuovo Suv fino al Salone - gioca la carta del suo primo crossover chiamandolo Kubang, il nome di un vento di Java già utilizzato da Giugiaro qualche anno fa per un concept di GT wagon. La versione definitiva arriverà nel 2013. Muscolare e aggressivo, è derivato dal Jeep Grand Cherokee e dovrebbe montare un V8 Ferrari di 4.7 litri.
A proposito del Cavallino, a Francoforte ha svelato la 458 Spider, due posti e motore posteriore-centrale che, per la prima volta in un'auto con questa architettura, presenta un tetto rigido in alluminio ripiegabile.
Coreani piuttosto attivi (a pochi passi dal Salone c'è il centro stilistico di Kia), sia con modelli pronta consegna, come la Hyundai i30, compatta dalle linee fluide, la Kia Rio che vi abbiamo già presentato e il restyling della fortunata Soul, sia con progetti futuribili, come Kia GT, berlina a quattro posti che prefigura un modello «premium» a trazione posteriore.
Dal Giappone ci piace segnalare la XV con cui Subaru entra nel segmento dei crossover compatti, e la Honda Civic, bassa e filante con un design che non stonerebbe in Blade Runner. Sempre Honda ci riporta ai temi ambientali con la Insight che abbatte le emissioni di Co2 a 96 g/km. La corsa a muscoli e centimetri è sempre più confinata alle nicchie, i grandi costruttori optano per il downsizing e la sostenibilità. Segno dei tempi che cambiano.
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