COMUNICATO STAMPA
A più di dieci anni di distanza dall’ultima messa in scena, viene ripreso uno dei capolavori prodotti da Fondazione Teatro Due con la stessa straordinaria interprete. Dal 14 Gennaio Elisabetta Pozzi vestirà nuovamente i panni di Max Gericke, “una favola tedesca disgraziata in 26 monologhi in prosa rimata con o senza rima” di Manfred Karge con la regia di Walter Le Moli.
Ispirato a un caso realmente accaduto, Max Gericke si muove sul filo della memoria in un’alternanza di ricordi e riflessioni che, nel loro sincopato divenire, ricostruiscono la vicenda di Ella Gericke. Divenuta vedova di Max, operaio gruista nella Germania afflitta dalla crisi economica seguente alla Prima Guerra Mondiale, Ella per non perdere l’unica fonte di sostentamento, decide di vestire i panni del marito e mantenerne il lavoro, dando inizio così a una vita di travestimento.
Nella solitudine della sua stamberga di pensionato Max Gericke, sprofondato in poltrona, si lascia andare all’onda dei ricordi fino a svelare il grande segreto della sua vita. Dagli abissi profondi di una solitudine esistenziale, Elisabetta Pozzi, estrae i brandelli dolenti di una sepolta femminilità raccontando e rimpiangendo un universo al femminile tenuto accuratamente nascosto per tutta una vita e sostituito dalla gretta brutalità del mondo degli uomini, con le loro abitudini cariche di alcool e bassezze.
Rappresentato in Italia per la prima volta nel 1984 a Teatro Festival Parma con l’interpretazione di Lore Brunner, il monologo di Manfred Karge è stato poi riallestito da Walter Le Moli nel 1990 con Elisabetta Pozzi, in una produzione di Teatro Due che ha sconvolto ed affascinato il pubblico per i suoi molteplici livelli di lettura quali il tema del doppio, i rapporti uomo-donna, l’identità negata, la violenza che permea i rapporti sociali e la problematica del lavoro. “Mi vengono i brividi a pensare che al di là di certi dettagli relativi alla situazione della Germania, - dice Elisabetta Pozzi - tutto quello di cui parla Max è veramente di un’attualità e di una forza straordinaria.” Nelle parole di Karge si agita il complesso tema della violenza della società capitalistica, che spoglia l’individuo non solo della libertà e dei diritti economici, ma anche e soprattutto dell’identità.
Max Gericke è una grande prova d’attrice: in sintonia con la violenza della materia Elisabetta Pozzi rinuncia al proprio volto naturale deturpandosi con il trucco fino a divenire la maschera che a Ella è imposta dalla crudeltà delle storia umana e che non si può più togliere.
Lo spettacolo replicherà alle ore 21.00 fino al 1 febbraio.
Informazioni e Biglietteria 0521/230242 biglietteria@teatrodue.org - www.teatrodue.org
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma