Due tonnellate e mezzo di «novellame» di alici proveniente dall'area indo-pacifica, ma venduto come il più pregiato novellame di sardina (il cosiddetto «bianchetto», l'unico pesce sottomisura che può essere commercializzato) sono state sequestrate nei giorni scorsi in un magazzino di surgelati cittadino dalla Capitaneria di porto di La Spezia, su mandato della Capitaneria di Bari, nell'ambito dell'inchiesta «Fly fish» sui prodotti ittici dall'estero.
Il sequestro è stato convalidato dalla magistratura.
Gli uomini della Capitaneria di porto di Bari sono arrivati al magazzino parmigiano partendo da un centro vendita di Matera che era in possesso della merce. Risalendo la filiera, hanno così appurato che il pesce in questione arrivava dal magazzino di Parma, importatore nazionale del prodotto. Un'ingente quantità dello stesso pesce (quattro tonnellate), sempre proveniente da Parma, è stata sequestrata anche ad Alessandria.
Nel corso dell'operazione «Fly fish», coordinata dalla Guardia Costiera, sono state sequestrate in tutta Italia oltre 63 tonnellate di pesce per un valore commerciale di un milione di euro.
Accertate 595 violazioni (dagli illeciti amministrativi, alle frodi, al cattivo stato e conservazione del prodotto), mobilitati 291 comandi costieri delle Capitaneria di porto.
Fra la merce sequestrata, stavolta a Napoli, anche 1.200 chili di «pesce topo» rivenduto come «cuoricini di merluzzo» e 1.400 di «pesce pollack» spacciato per «bastoncini di merluzzo».
A Livorno e Reggio Calabria sequestrata mezza tonnellata di bianchetto pescato senza autorizzazione. Sequestri anche a Bologna, mentre a Ravenna è stato scoperto un deposito con quasi quattro tonnellate di pesce scaduto, tra cui «tonno obeso» proveniente dall'Est spacciato per tonno rosso e sogliola dell'Atlantico spacciata per sogliola del Mediterraneo.
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