Giornata intensa sul fronte giudiziario
SPARISCE IL PORTAFOGLIO DEL GIUDICE FIENGO
Un portafoglio che sparisce da una borsetta, purtroppo, è un fatto che ormai non merita più neppure un trafiletto. Se però il portamonete scompare dall'interno della borsetta del giudice che presiede la Sezione penale del nostro Tribunale la situazione cambia di parecchio. E se poi alla sparizione si aggiunge che il furto è avvenuto proprio nell'ufficio del giudice, all'interno delle austere mura della procura, mentre si sta svolgendo un processo il furto smette di essere un piccolo fatto di routine. E si trasforma in una vera notizia. Una notizia che, in questo caso, è filtrata dalle mura del palazzo di giustizia nella giornata di mercoledì quando, intorno alle 17, Eleonora Fiengo, presidente del tribunale facente funzione, ha scoperto che qualcuno si era introdotto nel suo ufficio, nella parte storica del palazzo, e aveva allungato le mani nella borsetta. Da cui era scomparso il portafoglio contenente alcune decine di euro, documenti e altri effetti personali.
Ma nel giro di pochissimi gioni, la Mobile della questura ha già identificato e denunciato la presunta autrice del furto: una donna di 44 anni. (Guarda il video del Tg Parma)
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BORMIOLI: SI' DELLA PROCURA AL RICOVERO
Pochi giorni, e Rocco Bormioli potrebbe uscire dal carcere ed entrare in clinica. La difesa ha depositato la richiesta per il trasferimento agli arresti domiciliari in un centro specialistico. E la procura non ha alcuna intenzione di opporsi. «Avendo valutato la documentazione prodotta, posso dire che per quanto ci riguarda daremo parere favorevole - sottolinea il procuratore Gerardo Laguardia -. I tempi saranno sicuramente brevi, qualche giorno». Una consulenza, firmata da Simone Bertacca, lo psichiatra del Centro di salute mentale dell'Ausl, in cui si mette in evidenza l'incompatibilità di Bormioli con la detenzione.
ARPA: L'INCHIESTA POTREBBE ALLARGARSI
Ore di interrogatorio. Per tentare di fare luce su ciò di cui è accusato, ma indicando anche altri fatti e nomi. A parlare, sia mercoledì che giovedì, Enrico Sidoni, il libero professionista arrestato il 18 dicembre scorso per concussione ai danni di alcuni imprenditori insieme a due funzionari dell'Arpa e ad altri tre consulenti esterni. «Ha fatto ammissioni riguardanti le proprie responsabilità, ma ha anche riferito episodi che coinvolgerebbero altre persone, per cui l'inchiesta potrebbe allargarsi», sottolinea il procuratore Gerardo Laguardia.
BONSU: I VIGILI AI DOMICILIARI CHIEDONO L'INTERROGATORIO
Si fanno avanti altri vigili urbani coinvolti nel caso Bonsu. Dopo la richiesta di Mirko Cremonini, avanzata dall'avvocato Lucio De Palma, anche gli altri tre agenti agli arresti domiciliari hanno chiesto di essere interrogati dal pm Roberta Licci: Marcello Frattini, Pasquale Fratantuono e Ferdinando Villani hanno deciso di dare la loro versione dei fatti. I quattro saranno sentiti nei prossimi giorni, dopo che durante la fase delle indagini preliminari avevano scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
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