Comunicato stampa
Gli amministratori del Comune di Parma hanno annunciato che il governo si è impegnato a stanziare altri 10 milioni di euro per la nuova sede alla Scuola Europea di Parma. Per questa istituzione già il precedente governo ha stanziato 4,6 milioni di euro, un risultato sicuramente eccezionale fatto di cifre altissime anche in considerazione del periodo nero per la scuola italiana, costretta dal governo ad un taglio triennale di 132mila posti di lavoro, tra docenti ed amministrativi, alla chiusura delle scuole dei piccoli paesi ed in particolare quelle di montagna.
Un taglio enorme che non risparmia Parma ed il parmense. Il gruppo “Maestre e Maestri, autoconvocati, di Parma e provincia” ritiene sicuramente importante per il territorio il potenziamento della Scuola Europea, la quale è anche un’occasione preziosa per esprimere meglio la professionalità di tanti docenti parmensi ed un occasione positiva per gli operatori dell’edilizia che costruiranno il complesso nel quale studieranno 900 fortunati alunni, ma il portavoce del gruppo Salvatore Pizzo dichiara: “Ciò avviene contemporaneamente al licenziamento di massa di numerosi insegnanti di questo territorio, saranno oltre un centinaio che per il prossimo anno scolastico quelli senza contratto, ed alla chiusura delle scuole di montagna che forse saranno salvate per qualche mese grazie ad una breve deroga accompagnata da un aumento delle pluriclassi, con bambini da 5 a 10 anni messi insieme e con un solo insegnante – per questo continua - rinnoviamo l’invito ai politici di questo territorio, che in maniera bipartisan hanno ottenuto questi stanziamenti eccezionali, di profondere lo stesso impegno in sede romana per individuare concrete soluzioni per evitare che questo risparmio a senso unico ricada sulle spalle delle famiglie – dice Pizzo - molta gente che vive in montagna dovrà emigrare altrove per mandare i figli a scuola ,a questo proposito va la nostra solidarietà alla gente di Bardi ed Albareto, che in questi giorni ha chiesto lumi ai politici senza avere risposte concrete – conclude il rappresentate del gruppo - anche le famiglie dei docenti saranno duramente colpite, le quali rimanendo senza risorse saranno costrette ad individuare, anche a livello locale, ad individuare precise responsabilità politiche. Agli insegnanti non sono garantiti altri ammortizzatori sociali ed andranno per strada dall’oggi al domani”.
Per info 338/8103820 -0521/238918
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