Si autodefiniscono 'genitori sottratti ai figli' e ogni mese si incontrano davanti al Tribunale di Parma (ma anche di altre città dell’Emilia-Romagna) per protestare contro la legge sull'affido che, dicono, pur prevedendo la condivisione dei bimbi tra genitori separati in definitiva finisce per sottrarre il minore all’affetto del padre.
«Sono 98 giorni che non vedo mio figlio – dice Alessandro Fino, 35 anni dirigente della Lega Rugby – mi è stato strappato da una legge che, non più al passo con i tempi, che mette me e la mia paternità tra i reati perseguiti. Lo scriva: chi parla è un indagato che non verrà mai condannato, ma che oggi deve rinunciare a suo figlio. È ingiusto, io non sono un delinquente».
I 'genitori sottrattì portano avanti una raccolta di firme per appoggiare il disegno di legge che rafforzi la legge 54/2006 sull'affido condiviso a tutela dei minori e affermano di «voler continuare a protestare fin quando questa non verrà applicata effettivamente dai giudici».
Secondo i promotori dell’iniziativa esiste un pregiudizio dilagante che vuole i figli affidati alle sole madri e nega ai padri di poter veder crescere i propri bambini. «I figli – si legge nel comunicato dell’associazione – rimangono tali sia prima che dopo la separazione e i genitori per loro sono sempre figure di riferimento inalienabili».
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Giovanni Pilloni
20 Maggio @ 00.44
E possibile organizzare almeno una giornata nazionale dei padri sottratti ai figli magari a Roma e farsi ricevere dalle istituzioni .presidenti delle camere ed i ministri competenti?
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