Parma
Rifugiati: si può fare di più
19 Giugno 2008 - 15:18
Comunicato stampa
Oltre 80 posti finanziati sul nostro territorio contro i quasi 400 permessi di soggiorno per motivi umanitari rilasciati dalla Questura. In questa forbice sta tutto il quadro di rifugiati e richiedenti asilo nel nostro territorio. Un quadro presentato oggi in Provincia dall’assessore alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, che alla vigilia della giornata internazionale del rifugiato ha fatto il punto della situazione insieme a Lucia Iuzzolini del Servizio centrale Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), Giorgio Palamidesi del Servizio Politiche per l’accoglienza della Regione Emilia-Romagna, e Alessandro Fiorini, referente del progetto regionale “Emilia-Romagna Terra d’asilo”.
Nell’incontro si sono presentati i dati sui due progetti Sprar del nostro Territorio (Comuni capofila Parma e Fidenza), l’attività dello Sportello provinciale Asilo, avviato nel gennaio 2007 e frutto della collaborazione tra l’Assessorato provinciale alle Politiche Sociali e Ciac onlus con la partecipazione di 46 Comuni del Parmense, e i risultati del monitoraggio relativo al progetto regionale “Emilia-Romagna terra d’asilo”, attivo da tre anni e del quale la Provincia di Parma è ente attuatore.
“Il problema rifugiati è fondamentale come indicatore della qualità democratica del nostro sistema: la stessa Costituzione, con l’articolo 10, li tutela. Sono persone a cui accoglienza e protezione devono essere assolutamente garantite - ha esordito l’assessore Tiziana Mozzoni. I dati parlano di una presenza consistente sul nostro territorio. Gli oltre 80 posti finanziati contro le quasi 400 persone che hanno permessi di soggiorno rilasciati per motivi umanitari dicono già tanto, e lo sportello per i richiedenti asilo ci dice che c’è un aumento di richieste di assistenza legale e di percorsi personalizzati: c’è bisogno di allargare ancor più la rete di accoglienza e accompagnamento”. I progetti Sprar hanno permesso di dare accoglienza a 83 persone, 44 per quello guidato dal Comune di Fidenza (“Terra d’asilo”) e 39 per quello guidato dal Comune di Parma (“Una città per l’asilo”). “Noi possiamo dire che la rete esiste ed è vissuta e partecipata – ha continuato la Mozzoni - ma non è in grado di coprire tutti i bisogni delle 381 persone cui la Questura ha rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari”. Per quanto riguarda invece lo sportello provinciale asilo, nel 2007 sono state 320 le persone che vi si sono rivolte (il 2% in più del 2006 e il 67% in più del 2005): persone di nazionalità diverse (le provenienze più numerose quelle dal Sudan, dalla Costa d’Avorio, dall’Etiopia, dall’Eritrea) che hanno manifestato bisogni differenziati.
Del progetto regionale “Emilia Romagna Terra d’asilo” ha parlato Giorgio Palamidesi. “Siamo convinti che questo progetto abbia una validità notevole. Quest’anno ha avuto l’adesione di tutti i capoluoghi e di tutte le Province dell’Emilia Romagna – ha detto -. Adesioni concrete non solo da parte delle istituzioni ma anche del terzo settore e dell’associazionismo”. Il referente del progetto regionale Alessandro Fiorini ha illustrato i risultati del monitoraggio generale: “Per ottenere una stima attendibile della presenza effettiva di popolazione rifugiata in Emiilia Romagna – ha spiegato - è necessario aggiungere ai dati ufficiali della Questura quelli di coloro che si sono rivolti agli sportelli di enti locali o associazioni presenti sul territorio. Così facendo, la stima si aggira intorno alle 3.300 persone”.
I dati dell’accoglienza in chiave nazionale sono stati presentati da Lucia Iuzzolini dello Sprar: “Nel 2007 le persone accolte sono state 7.311. 102 gli enti locali coinvolti: 93 comuni, 7 Province, 2 unioni di Comuni; 19 regioni su 20. Si tratta di un vero sistema nazionale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma