Parma
Città di Parma, Leonardo Carrara non ce l'ha fatta - Il cordoglio delle istituzioni

02 Luglio 2008 - 11:06
Era rimasto ustionato in modo gravissimo, sul 90% del corpo. Era tenuto in coma farmacologico dai medici della Rianimazione. Ma Leonardo Carrara non ce l'ha fatta: l'operaio rimasto gravemente ferito nell'incendio di venerdì scorso alla casa di cura Città di Parma è morto questa notte. Erano circa le 2 quando il cinquantenne è spirato e i medici ne hanno constatato il decesso per arresto cardio-circolatorio.
Di seguito, la cronaca dell'incendio pubblicata sulla Gazzetta. Domani, ulteriori servizi in edicola.
Numerosi messaggi di condoglianze sono arrivate da politici e rappresentanti delle istituzioni che - oltre al dolore per la morte di Carrara - sottolineano l'importanza di lottare sempre più contro il fenomeno degli incidenti sul lavoro. Incidenti che, come in questo come in tanti altri casi, possono portare alla morte.
Il presidente del Consiglio comunale Elvio Ubaldi, a nome e per conto dei capigruppo e di tutti i consiglieri, ha manifestato il suo cordoglio e dolore ai famigliari di Leonardo Carrara. “Esprimo tutto il dolore e la solidarietà ai famigliari dell’operaio scomparso in conseguenza all’incendio della Casa di cura Città di Parma – dice Ubaldi in rappresentanza di tutta l’istituzione –. Al contempo richiamo l’urgenza di far fronte all’alto numero di incidenti sul lavoro che colpiscono l’Italia, ricordando la necessità di una cultura e una formazione che sappia prevenire questo problema. Non bastano infatti le regole e le strumentazioni, che sono comunque importanti, ma bisogna puntare anche su informazione e apprendimento”.
«Desidero esprimere la solidarietà ai familiari di Leonardo Carrara e alle persone che gli erano vicine». È questo il primo pensiero del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha appreso della morte di Leonardo Carrara. «Una morte sul lavoro è sempre una morte assurda - continua Bernazzoli - e chiama le istituzioni e il mondo del lavoro a uno sforzo unanime per risolvere questo grande problema della nostra società e far sì che certe cose non accadano più. C’è bisogno di un impegno corale perché si diffonda e si rafforzi a tutti i livelli la cultura della prevenzione e della sicurezza».
«Apprendo con dolore la tragica notizia della morte di Leonardo Carrara - dice il consigliere regionale della Lega Nord Roberto Corradi -. Alla famiglia e ai cari di Leonardo Carrara porgo le mie più sentite condoglianze». Corradi ribadisce poi la necessità di fare luce quanto prima sull’accaduto per individuare eventuali responsabilità e sottolinea altresì l’urgenza di attuare con il massimo impegno le misure di prevenzione necessarie per garantire la sicurezza sui posti di lavoro. «Non ci si può limitare a semplici adempimenti burocratici che si traducono in un’assai scarsa sicurezza per i lavoratori - precisa il consigliere del Carroccio -. Al contrario è indispensabile garantire la massima tutela sul posto di lavoro per limitare, e possibilmente evitare, gli infortuni e il tragico aumento delle morti bianche».
Silvia Gandolfi, responsabile dell'area Lavoro dell’esecutivo provinciale del Partito Democratico: «Esprimo il profondo cordoglio, a nome mio e del Partito Democratico provinciale di Parma, ai famigliari di Leonardo Carrara - dice la Gandolfi -. Allo stesso tempo auspico che sia fatta luce in tempi rapidi sulle cause e sui responsabili di questa disgrazia. Il drammatico problema delle morti sul lavoro tocca in questo caso anche Parma: si tratta di una piaga che è necessario debellare al più presto con la collaborazione di tutte le parti sociali. Il percorso in tal senso ha già visto un primo, importante passo a Parma: lo scorso mese è stato presentato dalle tre sigle sindacali il progetto di una piattaforma sulla salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Ci auguriamo che questo porti a sviluppare al più presto una concreta discussione con tutte le associazioni di categoria, le istituzioni e gli enti pubblici territoriali, perché venga fatta la maggiore prevenzione possibile sui rischi per i lavoratori nei luoghi di lavoro. Sosteniamo quindi con forza questo progetto, sottolineando come prima ancora dei miglioramenti legislativi sia necessario intensificare i controlli e le sanzioni sul nostro territorio per chi non rispetta le norme di sicurezza, con particolare riferimento ai lavori appaltati a ditte esterne: è infatti in questi casi che più spesso si verifica la mancanza delle norme di sicurezza anche più elementari».
Il segretario provinciale della Cgil Paolo Bertoletti parla di uno "stillicidio" di morti sul lavoro che "sembra davvero senza fine". Una "rotta perversa", come la definisce lui, che va invertita. Bertoletti si è detto quantomeno colpito per il fatto che Carrara possa essere stato raggiunto da un avviso di garanzia (ipotesi emersa in questi giorni: legge l'articolo collegato). "Un altro lavoratore è morto svolgendo il proprio compito. Questo stillicidio sembra davvero senza fine, ma dobbiamo pur trovare il modo di invertire questa rotta perversa", sono state le parole di Paolo Bertoletti, segretario generale della Cgil di Parma, che si è detto colpito dal fatto che ad una persona in fin di vita sia giunto, da parte della magistratura, pur se dovuto come atto formale, un avviso di garanzia. "Mi chiedo se non sarebbe stato possibile aspettare - precisa il segretario -. Certo, da dichiarazioni fatte da lavoratori della Città di Parma, che abbiamo ritenuto degne di approfondimenti tanto da dirottare alle autorità competenti, nella clinica sono accaduti in tempi anche recenti episodi preoccupanti sotto il profilo della sicurezza".
Anche la senatrice Albertina Soliani e l’onorevole Carmen Motta partecipano al dolore della famiglia Carrara. “Siamo vicine alla famiglia e profondamente addolorate per l’ennesima tragedia avvenuta sul luogo di lavoro - dicono in una nota le due parlamentari parmigiane -. Anche a Parma occorre mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza e della tutela dei lavoratori, un’emergenza che richiede provvedimenti immediati e concreti. Le norme ci sono, ma servono maggiori controlli e l’applicazione severa delle sanzioni previste dalla legge”.
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