Parma
«Combattere la consuetudine del voto rosso in Emilia»

14 Marzo 2010 - 18:39
Margherita Portelli
Poche ma mirate, le parole del ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, ospite nel pomeriggio di ieri di un incontro organizzato dal Popolo della Libertà all’Hotel Stendhal. La frenesia delle ultime settimane di campagna elettorale è palpabile, il tempo è poco, ma il ministro non ha voluto mancare a un appuntamento importante per un «in bocca al lupo» autentico a quello che lui definisce «uno dei pochi uomini che fa ancora politica tra la gente», il candidato provinciale del Pdl alle elezioni regionali Luigi Giuseppe Villani. Ad accogliere il ministro anche il vice sindaco Paolo Buzzi: «Porto il saluto dell’amministrazione e della città al ministro Rotondi - è intervenuto -, che io considero una delle personalità più lucide e intelligenti del governo Berlusconi. Questo è per il paese un momento difficile e abbiamo bisogno di tutto il supporto da parte dei rappresentanti delle istituzioni». Un invito diretto, quello del consigliere comunale Massimo Moine: «Io esorto lei e tutto il governo a reagire all’aggressione della sinistra, ai colpi bassi e alle scorrettezze che stanno mettendo in atto in quest’ultimo periodo. Proprio per questo sabato 20 marzo saremo tutti a Roma a manifestare». Il candidato Luigi Giuseppe Villani ha poi introdotto la questione emiliana romagnola: «Viviamo una stagione difficile in questa regione - ha spiegato -, una stagione in cui si fanno leggi antidemocratiche e antisussidiarie, in un clima di costante ostilità nei nostri confronti. Dall’altra parte c'è invece una stagione di riforme di cui la regione ha bisogno e che è pronta a partire». Nella pur difficile sfida che il partito di centrodestra si pone, in una regione per definizione «rossa», Rotondi ha invitato i presenti a resistere e a non dare nulla per scontato: «Non potevo non essere qui oggi - ha sostenuto il ministro -, questa mia presenza segna la continuità di un rapporto solido che, spero, porti fortuna alla candidatura di Luigi Villani. Non nascondo che questa sia una campagna elettorale difficile, perché fino a questo momento in Emilia abbiamo assistito a un monocolore stanco, che si è adagiato nel sessantennio della repubblica. Ma oggi io ho di fronte a me dei candidati meritevoli, che per qualità governerebbero la regione di gran lunga meglio degli uscenti amministratori. Ecco perché il Pdl deve alzare lo scontro politico, per combattere questa consuetudine rossa che io definisco una patologia». E sulle ultime questioni che hanno animato la cronaca politica nazionale, il ministro si esprime categoricamente: «Sulla questione laziale sono dell’idea che, a campagna conclusa, una bella tiratina d’orecchie a chi doveva presentare le liste non si dovrebbe negare». Parlando, poi, l’indagine che riguarda il presidente Berlusconi, il direttore del Tg1 Minzolini e il commissario dell’'Agenzia di garanzia sulle comunicazioni Innocenzi, Rotondi rincara: «Mi chiedo perché, invece di occuparsi dei numerosi scandali che coinvolgono la sanità, in Puglia i magistrati debbano andare a perdere tempo e a pagare delle intercettazioni per scoprire che a Berlusconi non va a genio Santoro. Dov'è lo scandalo? Ma, soprattutto, qual è la novità?». Poi chiude sorridendo: «Berlusconi si è dimostrato nuovamente moderato, manifestando l’idea di chiudere la trasmissione solo in campagna elettorale. Fosse per me, non la manderei in onda mai».
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