Lo Stato toglierà all'Università di Parma 30 milioni di euro di finanziamenti nei prossimi 5 anni: è il 18,75% dei 160 milioni di tagli previsti nello stesso periodo per tutti gli Atenei dell'Emilia-Romagna. Sono previsti tagli di 93,4 milioni per Bologna e la Romagna, 30,3 milioni in meno per Parma, 20,6 per Modena-Reggio Emilia e 17,1 per Ferrara.
A fare i calcoli sono i rettori, i Senati accademici e i Cda emiliano-romagnoli, che si sono riuniti per discutere del trend negativo che sta interessando il mondo universitario da diversi anni. E che pare non fermarsi. I rappresentanti del mondo universitario locale si sono riuniti in seduta congiunta per protestare ancora una volta contro i tagli del decreto 112/08. I rettori denunciano la situazione negativa per i loro bilanci futuri, ma non fanno sterile polemica: al contrario, avanzano proposte per discutere del problema con il governo.
«Chiediamo che sia riconosciuta al sistema universitario la possibilità di andare oltre la giusta protesta contro i tagli di bilancio – sottolinea una bozza del documento congiunto prodotto al termine della riunione - per individuare le misure concrete di sviluppo e di riequilibrio». Le quattro Università propongono infatti «l'apertura urgente di un tavolo nazionale di discussione e di progettazione degli interventi».
LA SOLIDARIETÀ DEI POLITICI LOCALI AGLI ATENEI. «La Regione è al fianco degli Atenei in questa battaglia», ha dichiarato tramite una nota l'assessore regionale all’Università, Paola Manzini, dopo aver partecipato alla riunione. Una battaglia «per conquistare maggiori investimenti per la ricerca e la didattica, consapevole che il sapere rappresenta la risorsa principale per il futuro del Paese».
La Manzini apprezza «il tono utilizzato dai rettori: è propositivo e non solo di denuncia. Ho sentito la disponibilità a fare la propria parte, in un’ottica di riorganizzazione. Anche se, quando si parla di riforme, è molto difficile partire dal taglio drastico delle risorse. Non possiamo neanche negare - prosegue - che la trasformazione in fondazioni delle università apra un processo di vera e propria privatizzazione dei nostri Atenei, e questo non è il primo atto di indebolimento che le Università devono sopportare».
«Piena solidarietà», ai rettori e al personale, è arrivata poi dai parlamentari Sandra Zampa, Albertina Soliani, Donata Lenzi e Gianluca Benamati del Pd, e in una diversa nota anche da Manuela Ghizzoni, capogruppo in commissione Cultura della Camera, anche loro alla riunione.
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