Enrico Gotti
Corsie preferenziali per gli autobus e due nuove fermate ferroviarie, in via Venezia e via Parigi. Sono le novità che saltano all’occhio nella proposta del Partito Democratico per la mobilità a Parma e Provincia. «E' un progetto che cerca di tirare via la polvere maturata sul tema dopo l’abbandono della metro da parte dell’amministrazione comunale» - afferma Giorgio Pagliari, capogruppo in Consiglio comunale. «La nostra è una proposta in tre punti - spiega Pietro Baga, che ha coordinato i lavori del gruppo -. Il primo è una buona pianificazione. La città si sta sviluppando in modo disorganico e occorre un cambio di rotta. Il secondo punto è la linea ferroviaria. Deve essere la spina dorsale. Pensiamo a più parcheggi scambiatori e a stazioni aggiuntive: una in via Parigi per la linea minore Salso-Fidenza-Parma-Sant’Ilario, un’altra in via Venezia per la linea Parma-Sorbolo. Il terzo punto riguarda il sistema urbano: abbiamo individuato tre percorsi ad alto trasporto e elevata frequenza, con mezzi a bassa emissione e basso consumo». Si tratta di mezzi pubblici che circoleranno in superficie in sede dedicata e protetta. «Il primo percorso va dal casello autostradale al Campus - spiega Baga -; il secondo va da San Pancrazio a San Prospero, il terzo è la linea circolare, sui viali della circonvallazione».
«Questa proposta è la seconda testimonianza del fatto che non siamo i “Signor No”, abbiamo presentato un progetto alternativo al Welfare Community Center e ora uno sulla mobilità - sottolinea Roberto Garbi, segretario provinciale del Pd -. Il sindaco Pietro Vignali descriveva la metro come una scelta epocale, per noi quel progetto lì era fuori misura, fuori scala e devastante per la città. Dopo che l’ha abbandonata, non abbiamo ancora visto una proposta sulla mobilità». «Nei prossimi mesi presenteremo un progetto più affinato e completo - conclude Lorenza Dodi, segretario cittadino del Pd -: siamo aperti al confronto con l’amministrazione, ci aspettiamo un comportamento diverso da quello tenuto sulla discussione del Wcc».
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