"Ergastolo per Mario Alessi, 30 anni per Antonella Conserva". Sono le ore 18,45 quando nell'aula della Corte d'assise del tribunale risuonano le richieste della pubblica accusa, nel processo per il sequestro e la morte del piccolo Tommaso Onofri.
Richieste che arrivano al termine di una giornata intensa, aperta dalle parole di Antonella Conserva. "Assolvetemi: sono innocente. - ha detto la donna - La mia unica colpa è stata quella di andare a prendere Alessi quella sera. Raimondi mi accusa falsamente per evitare l'ergastolo". Le dichiarazioni della Conserva sono state lette su un foglio già scritto, che alla fine i pm le hanno chiesto di sottoscrivere.
La donna ha aggiunto che "Raimondi è un attore. Io per due anni ho vissuto in uno stato di confusione mentale, senza poter fare la madre di mio figlio. I legali mi avevano consigliato di avvalermi della facoltà di non rispondere, ma quello è stato uno sbaglio". C'è stato anche un accenno alla famosa telefonata delle 20,17: quella con cui Raimondi avrebbe avvisato la donna che Alessi era pronto. "Il telefono di Alessi mi è squillato in auto intorno a quell'ora - ha detto - mentre ero sotto casa. Ho sentito la voce di un uomo ma non sono riuscita a capire quello che diceva. Poi sono andata a prendere Alessi, e rierntrando all'incrocio con Sorbolo ho girato a destra per evitare la strada dove accadono molti incidenti. E ho visto un'auto dei carabinieri che si dirigeva verso Casaltone".
I pm hanno però sottolineato più volte il ruolo centrale della Conserva, che a una cena a casa di Raimondi avrebbe addirittura consigliato al pugile e al suo compagno di sequestrare Tommaso di sera, perché "la notte è del ladro". "La Conserva è molto più astuta di Alessi", ha detto il pubblico ministero Silverio Piro. Era lei, ha continuato, che teneva la contabilità all'Alessi e che organizzava tutta la sua vita. La Conserva sapeva, dunque, ma non solo: era la mente del sequestro e insieme al marito avrebbe deciso di uccidere il bambino ancora prima di sequestrarlo, per poi, solo in un secondo tempo, chiedere il riscatto.
All'ingresso in aula ha parlato l'avvocato Laura Ferraboschi, che ha raccontato di avere incontrato in carcere Mario Alessi e di averlo nuovamente invitato a venire in aula.
Paolo Onofri ha invece parlato del movente: "Il più plausibile - ha affermato - rimane quello dell'estorsione". Lo zio Cesare Fontanesi si è detto certo che "le prove ci sono". Presente anche la mamma di Tommy, Paola, che alla fine della requisitoria si è detta soddisfatta delle richieste della pubblica accusa. Per Alessi, oltre all'ergastolo, è stato chiesto anche l'isolamento diurno e notturno più pene accessorie, mentre per la Conserva non sono state richieste attenuanti, "valutata negativamente la personalità"
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