A partire dall'impegno della Sezione Provinciale di Parma dell’AISM (costituita nel 1987 per iniziativa di pazienti, familiari e alcuni operatori sanitari) è nato il Progetto Casa Scarzara. Si tratta di un centro socio-residenziale riabilitativo pensato per ospitare otto portatori di sclerosi multipla, di cui sei stabilmente e due per momentanea necessità. Un progetto che ha trovato attuazione assieme al Comune di Parma.
IL CENTRO -Il Centro Casa Scarzara, che si trova a Parma in strada Pontasso 53, nasce come progetto innovativo a livello nazionale, una realtà che oggi, in seguito alle convenzioni con AUSL e Comune di Parma, si caratterizza quale centro residenziale permanente con specifici servizi medico-sanitari: una “casa” realizzata per persone disabili affette da sclerosi multipla o patologie similari che, sino ad oggi, trovavano assistenza presso strutture non specificamente dedicate a tali patologie. Oltre ad essere un centro residenziale, Casa Scarzara ospita anche persone con disabilità durante la giornata, nel centro diurno. A tal fine la Casa Scarzara è stata pensata per una idonea fruizione degli spazi sociali e residenziali, con soluzioni che vedono una specifica automazione (porte, finestre), arredamenti e stanze bagno pensati assieme ad esperti fisioterapisti, oltre ad una progettazione che rientra nelle rigide normative ospedaliere.
LA SCLEROSI MULTIPLA - La Sclerosi multipla è una grave malattia cronica del sistema nervoso centrale, dall’evoluzione variabile ma spesso portatrice di invalidità. In Italia ha colpito sino ad oggi oltre 52.000 persone con un’incidenza di circa 1.800 nuovi casi all’anno: uno ogni quattro ore. Una patologia che colpisce principalmente i giovani e gli adulti tra i 15 e di 50 anni, manifestandosi soprattutto tra i 20 ed i 30 anni, ossia nell’età in cui la vita è piena di progetti, potenzialità da esprimere e aspettative.
L'APPELLO DI BERNINI - La visita dell’Assessore Bernini è un'occasione per incontrare e salutare gli ospiti e gli operatori della struttura ed anche parlare dei progetti futuri che insieme all’Agenzia Disabili si vorranno intraprendere. Continua così l'articolato impegno dell'amministrazione comunale, che ha reso Parma importante centro propulsore, anche a livello nazionale, nell'ambito delle politiche a favore dei disabili.
“Alcuni anni fa – ha spiegato Giovanni Paolo Bernini, assessore all’Agenzia Disabili del Comune di Parma – furono inaugurati questi spazi accoglienti che ora devono essere arricchiti di strumentazioni costose. Per questo lancio un appello alle aziende private del territorio affinché si facciano carico dei bisogni di questa e tante altre realtà del territorio. Parma è una città attenta alla disabilità, ma non bisogna abbassare la guardia”
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mauro
12 Agosto @ 12.04
Scrivo questa lettera dopo aver riflettuto molto, riguardo ad articoli comparsi nei giorni scorsi sulla visita dell’assessore Bernini al centro socio riabilitativo “Casa Scarzara”. Scrivo in quanto sono un operatore socio assistenziale, che lavoro per conto di una cooperativa, ma maggiormente sono amico fraterno di un ragazzo disabile. Prima di tutto vorrei fare la premessa che non sono schierato politicamente con nessun partito in quanto sono del tutto nauseato di tutti i politici e partiti, perché ogni giorno che passa si fa sempre più fatica a sopravvivere, in quanto è di questo che si deve parlare. Ma vorrei fare una piccola premessa riguardo un comunicato comparso il giorno 11/agosto scorso su di un quotidiano locale, da parte di una forza politica locale, che dava il suo parere proprio in merito alla visita dell’assessore, trovandola come uno spott pubblicitario e non mi permetto a giudicare a riguardo ma forse lo era, aggiungendo che questo partito ossia il Partito Comunista dei Lavoratori è stato l’unico che ha più volte denunciato, le nostre condizioni di lavoro. Al di la di questo vorrei puntare il dito contro tutte quelle forze politiche e sindacali che hanno permesso, questa privatizzazione dei servizi alla persona, perché credetemi lavorare in una cooperativa svolgendo un lavoro cosi difficile e guadagnare molte volte meno di 1000 euro mensili, non è per nulla facile ed umiliante in molti casi. Ponendo la domanda, che sia l’assessore o chi altro a provare a vivere con una cifra del genere, in quanto la metà dello stipendio va speso nell’affitto. Per non parlare dei problemi che affronta il mio amico disabile, ogni giorno dentro casa e fuori, le difficoltà di potersi muovere liberamente, le difficoltà che trovano i suoi familiari dentro le mura domestiche, in quanto non ha un minimo di aiuto esterno, al di là degli amici, per di più il padre è in cassa integrazione, della carenza di assistenti sociali, credetemi dopo 100 tentativi di telefonate riesce a contattare l’assistente sociale. Ma la mia riflessione va al di là dei problemi personali facendo riferimento alla questione del parcheggio di “Piazza Salvo D’Acquisto” in quanto abito nella zona e mi sento fortemente partecipe a questo problema. L’altro giorno ho assistito all’assemblea pubblica che si è svolta, tra l’altro notando per la maggiore gli abitanti benestanti del quartiere, ben pochi di chi come me fa molta fatica a vivere e pagare l’affitto. Con questo arrivo al punto principale della lettera, durante l’assemblea è intervenuta una signora che abita in zona CITTADELLA parlando del comitato a cui appartiene, ponendo la domanda se il comitato di “Piazzale Salvo D’Acquisto” sarebbe disposto a lottare anche per il quartiere “Cittadella”. E’ proprio questo il punto cardine della deriva della nostra società, il motivo perché la classe politica non ascolta più i cittadini, è l’individualismo che giorno dopo giorno cresce in ognuno di noi, fino a quando non toccano il tuo orticello, ma la base di un cambiamento radicale per un miglioramento della nostra società deve essere questo, ossia il problema del mio vicino deve diventare un problema mio, il problema dei commercianti della Ghiaia mi deve appartenere, gli operai che perdono il posto di lavoro devo partecipare alla loro lotta e porto anche il caso di tutti gli Operatori delle cooperative che da anni denunciano il loro sfruttamento, il cui problema deve toccare che sia il comitato di “Salvo D’acquisto” o della “Cittadella” e cosi via. Se non avviene un collegamento fra tutte le realtà che sono in lotta, cambierà veramente poco, perché rimarrà circoscritto, invece deve diventare un movimento popolare perché credetemi la situazione sta diventando insostenibile, per quanto riguarda la città di Parma e non solo. I problemi sono molteplici e articolati, compreso quello dell’immigrazione che non è mandando l’esercito che lo si risolve, e pongo la domanda al comitato “Salvo D’Acquisto” che molti dei quali puntano il dito contro l’emigrato per il degrado del quartiere, cosa che io non noto anzi amo questa zona perché multietnica, ponendomi il dubbio, chi è che affitta le case all’immigrato? Sicuramente il cittadino di Parma, e se all’assemblea si era in pochi perché è la verità, è anche per questo motivo, non coinvolgendo tutti in un problema che va oltre il parcheggio. Sicuramente avrò una vena polemica ma è data da una difficoltà non da sottovalutare, che sia mia personalmente ma di tante altre persone.
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