I Comuni che hanno gestito bene e fatto investimenti senza indebitarsi oltre misura rifiutano di essere penalizzati dal Governo.
Per questo diversi Comuni capoluogo - sia di centrosinistra sia di centro-destra - questa mattina hanno accettato l’invito del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio. Fra le città presenti all'incontro non mancava Parma, assieme ad Arezzo, Brescia, Cremona, Novara, Perugia, Piacenza, Prato, Rovigo.
Dopo l'incontro in municipio a Reggio, i sindaci hanno elaborato una bozza di emendamento al Patto di stabilità che è stata subito inviata all’Associazione dei Comuni (Anci). I Comuni chiedono incontri col Governo per ridiscutere i meccanismi.
«Il problema dovrà essere posto con forza - sottolinea Delrio - pena l’uscita dal Patto di stabilità di alcune città di media grandezza importanti nel nostro Paese».
L'emendamento proposto al DL 112 del 25 giugno scorso, che anticipa la Finanziaria 2009 e delinea un nuovo modello di Patto di stabilità, individua la necessità di modificare le regole del Patto facendo riferimento ai risultati di cassa su base pluriennale (2003-2005), non del solo 2007. Il Patto ha individuato quell'anno al posto della media del triennio 2003-2005, prima riconosciuta come base di calcolo della manovra.
Viene richiesto inoltre che nel Patto di stabilità non siano conteggiate le entrate straordinarie e non ripetitive del 2007 e le spese che hanno fatto e faranno seguito a tali entrate. Se l’emendamento non dovesse passare, i Comuni meno indebitati, che hanno conseguito risultati molto positivi nel 2007, secondo i fautori dell’emendamento risulterebbero i più penalizzati dal nuovo meccanismo di calcolo.
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