Chiara Pozzati
Un fiocco bianco per Rachida Rida, Gouesh Woldmichael Gebrehiwot, Emilia Cosmina Burlan.
Tutte donne di «casa nostra» scomparse quest’anno. Le ultime, in ordine di tempo, ad essere immolate sull’altare dell’amore malato.
Un fiocco bianco che viene appuntato sulla giacca del prefetto, Luigi Viana, del subcommissario, Michele Formiglio e del presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli.
Succede a palazzo Rangoni, alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Tre uomini, tre specchi di istituzioni custodi della società. A chiedere il loro impegno è l’assessore provinciale alle Pari opportunità, Marcella Saccani. Da sempre impegnata nella battaglia contro uomini tiranni che offendono, umiliano, pestano e stuprano vittime innocenti, la Saccani dona le spille in una raffica di flash fotografici.
«Il nastro bianco è soprattutto per Rachida, massacrata sabato, di fronte alla figlioletta di 4 anni - ricorda con amarezza l’assessore alle Pari opportunità -. Le violenze sono la principale causa di mortalità del gentil sesso al mondo, e la ferocia non si ferma neppure di fronte alla gravidanza.
Ogni giorno due donne vengono uccise, per mano di aguzzini dalla mano pesante e la follia cieca».
Insieme all’assessore Saccani c’è un folto drappello di donne, come Daniela Manici, vicepresidente del Centro antiviolenza, Elisabetta Margiacchi viceprefetto vicario e Fernanda Canfora viceprefetto aggiunto.
«Questo fiocco rappresenta il simbolo di una presa di coscienza ma anche un appello alla comunità degli uomini - aggiunge la Saccani -. Abbiamo bisogno anche del loro sostegno, di un impegno condiviso dalle istituzioni per sconfiggere quest’incubo».
Un incubo che si alimenta di vessazione in vessazione fino a raggiungere gli eccessi tristemente conosciuti.
E’ chiaro ormai che esiste una stretta relazione tra vittima e assassino. A uccidere sono soprattutto mariti, ex compagni o conviventi, figli e padri.
Lo dicono gli psicologi e lo urlano le associazioni che si prendono cura delle donne maltrattate. E la risposta non tarda ad arrivare: «Accogliamo con piacere l’invito dell’assessore Saccani - precisa il prefetto - e rinnoviamo il nostro impegno per far sì che questi episodi non accadano mai più».
Intanto, continuano gli appuntamenti per sensibilizzare sul tema: questa mattina, infatti, viene presentata la settima edizione del premio Colasanti Lopez, ideato dalla Provincia in memoria di Donatella Colasanti e Maria Rosaria Lopez, vittime dell’atroce massacro del Circeo, nel 1975.
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