Margherita Portelli
Vizio scaccia vizio. I malviventi razziano, e i clienti - loro malgrado - devono rinunciare a fumo e gioco.
Se la sono svignata con un bottino «licenzioso», i ladri che nella notte tra lunedì e ieri sono entrati in azione al bar Lubiana, nell’omonimo piazzale: trenta stecche di sigarette e quattro videopoker, più una macchinetta cambia soldi, un cellulare e un giubbotto di pelle.
È bastato davvero poco ai ladri per entrare, verso le tre e mezza di notte, forzando la porta antipanico a fianco della vetrina, e darsela a gambe in quattro minuti con un bottino di circa 10 mila euro: più o meno il tempo di una sigaretta.
«Evidentemente devono averci tenuti d’occhio - spiega scuotendo la testa Fabio De Simone, titolare del bar tabaccheria di piazzale Lubiana dallo scorso aprile -: quando sono entrati sapevano già con precisione cosa prendere e come trovarlo».
Il grosso televisore al plasma appeso al muro, per esempio, non l’hanno nemmeno toccato: evidentemente era troppo difficile da smontare. I nastri dell’impianto di videosorveglianza ora sono all’esame delle forze dell’ordine, anche se il barista spiega: «Li ho guardati, ma non credo emerga granché d’interessante. Erano in due, forse tre, ed erano incappucciati».
Il bar preso di mira dai ladri non ha il sistema d’allarme, e quindi l’esercente si è accorto del furto solo l’indomani: «Mettendo piede in bar, stamattina (ieri per chi legge, ndr), mi sono subito reso conto che qualcosa non andava - racconta -. Prima ancora di accorgermi delle tante cose mancanti, ho sentito un gran freddo perché avevano lasciato la porta aperta». Da lì, c’è voluto poco per intuire tutto: «Non sono entrati dalla porta d’ingresso ma da quella di sicurezza, probabilmente scassinandola con un piede di porco».
È amareggiato, De Simone, ma, tutto sommato, la prende con filosofia: «Perlomeno non mi hanno sfasciato il bar, a volte leggi sui giornali di locali devastati dal passaggio dei ladri». Manca la beffa, insomma, ma il danno c’è tutto. «La cosa che mi fa veramente arrabbiare è che queste cose siano all’ordine del giorno. Non ci si può più sentire sicuri a casa propria, e dà molto fastidio pensare che, come niente, dei malviventi possano violare i tuoi spazi e impossessarsi delle tue cose» - dichiara la vittima del furto, chiacchierando con alcuni avventori. L’argomento del giorno, tra un caffè e l’altro servito a bancone, è proprio la sua disavventura.
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