Parma
"Centro islamico, il Comune deve impedirne la chiusura"
22 Dicembre 2011 - 20:51
Il «Forum interreligioso 4 ottobre» e l'associazione «Le Giraffe» lanciano l'allarme con due note distinte sul problema del centro islamico di via Campanini e chiedono al Comune di intervenire sul problema.
«A fronte della situazione, da tempo incerta e precaria ma ora fattasi insostenibile, in cui versa il centro di cultura islamica, - scrive il Forum - memori del patto di cittadinanza siglato tra la città di Parma e la comunità musulmana, dando atto alla comunità di averne perseguito scopi e finalità, prendendo atto del venir meno della rappresentanza politica in Comune, desiderosi di favorire la miglior soluzione definitiva e stabile per la sede della comunità, determinati a far valere i principi costituzionali della libertà religiosa, nella nostra funzione di libera associazione rappresentativa di sette denominazioni religiose parmensi (comunità ebraica, comunità islamica, comunità Baha’ì, consiglio delle chiese cristiane avventista, cattolica, metodista e ortodossa), chiediamo alle massime autorità del nostro territorio di aprire un tavolo istituzionale in grado di individuare la via più spedita e più agevole in grado di assicurare una soluzione definitiva al problema delle sede del Centro di Cultura Islamica». «Chiediamo altresì di assicurare, nel frattempo, un clima di accompagnamento e di serenità che renda sostenibile questa fase di incertezza alla comunità musulmana, onde prevenire l’acuirsi di possibili tensioni e soprattutto di impedire un esito negativo a tale vicenda, che costituirebbe - conclude la nota - un grave e inaccettabile arretramento sul piano civile per la città di Parma».
L'associazione «Le Giraffe», scrive che «è vicina alla comunità musulmana di Parma in questo momento di difficoltà. Le sistematiche prese di posizione, da parte di alcuni artigiani del quartiere di via Mantova, contro la localizzazione del centro di cultura islamico in via Campanini, a suo tempo autorizzata dal comune di Parma, ci pare lesiva del diritto di libertà religiosa. Se il Comune ha commesso errori nella concessione del permesso ad aprire un luogo di riunione nella suddetta area, ciò non deve ricadere sull’associazione islamica, ma deve essere risolto dalla stessa amministrazione, senza che nel frattempo sia interrotta la possibilità di praticare il culto. Siamo inoltre preoccupati - è la conclusione - che in una città ormai multietnica, multiculturale e multireligiosa come Parma un piccolo gruppo di persone possa condizionare così fortemente l’esistenza di migliaia di altre che vivono e lavorano in pace e con la loro presenza contribuiscono alla crescita umana della società parmense».
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