Andrea Del Bue
Dal primo gennaio 2012, la sede staccata di Parma della Commissione Tributaria dell’Emilia Romagna non ci sarà più. Dopo la chiusura delle sezioni XXI e XXIII, datata 1 gennaio 2010, anche l’unica superstite, la sezione XXII, sarà «congelata». Un termine che non significa chiusura definitiva, perché in presenza di determinate condizioni, aumento della mole di lavoro in primis, in futuro potrebbe riaprire i battenti. Quasi impossibile però.
D'ora in poi, a Bologna
Nel frattempo, chi dovesse proporre appello in sede di contenzioso tributario, dovrà recarsi nella sede della Commissione Tributaria di Bologna. Quindi, i ricorrenti, ossia avvocati, commercialisti, privati, enti impositori, non potranno prendere parte alle udienze nella sede di via Garibaldi 20: lì, resterà solo la Commissione Provinciale, competente per il primo grado di giudizio.
Costituita nel 2001, come costola della Commissione Regionale, per coprire il bacino di utenza che gravitava sulle città di Parma, Reggio Emilia e Piacenza, la sede staccata della nostra città subirà, con l’inizio dell’anno nuovo, la stessa sorte toccata alla sede staccata di Rimini, chiusa nel 2006.
Alla base di tale decisione, presa con decreto del 30 settembre 2011 dal presidente della Commissione Tributaria dell’Emilia Romagna, Aldo Scola, il calo vertiginoso delle pratiche, tale da non giustificare più la spesa pubblica necessaria per il funzionamento dell’ufficio, e la mancanza di risorse materiali e umane: «Poche centinaia di ricorsi all’anno (circa 600, spiegano dalla sede di Parma, ndr) non giustificano il mantenimento di una sede che grava sulle tasche dei cittadini per oltre 30 mila euro all’anno - spiega il presidente Scola -. E’ nostro dovere, inoltre, concentrare le forze lavorative; rispetto al ’96, infatti, i giudici, a livello regionale, sono calati da 216 a 70 e il personale amministrativo da 60 a 28 unità. La scelta è obbligata, come lo fu, anni fa, per Rimini».
Due giudici e due dipendenti
I due giudici della sezione di Parma saranno dirottati nelle sede regionale di Bologna: si tratta dell’avvocato Danilo Biancospino e di Anna Maria Chiodaroli. I due dipendenti della segreteria amministrativa, invece, saranno assegnati alla sezione provinciale, i cui locali si trovano nello stesso stabile di via Garibaldi 20, un piano sotto.
A causa della mancanza di concorsi pubblici, la sede cittadina della Commissione Tributaria regionale ha subito, di anno in anno, una vera e propria emorragia di personale: ai tempi dell’apertura, c’erano tre sezioni, con cinque giudici ciascuna. Oggi, invece, alla vigilia del «congelamento», è rimasta una sola sezione, con soli due giudici. Per andare avanti, non bastano: ecco il motivo della ristrutturazione a livello regionale.
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