RAVENNA - Sono circa 2.000 gli imprenditori vittime del 'pizzo' in Emilia-Romagna (circa il 5% del totale) e le zone più critiche sono a Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma e nella riviera romagnola. È uno dei dati che emerge dal 13/o rapporto di 'Sos impresa' di Confesercenti, che analizza le 'manì della criminalità sulle aziende locali. Il rapporto è stato presentato oggi a Ravenna.
Le denunce di estorsioni però non sono omogenee tra loro perchè spesso il reato si manifesta in più forme: dalle estorsioni finalizzate all’usura, ai casi di truffe denunciate come estorsioni, fino al vero e proprio 'pizzo' chiesto ai titolari di un negozio o di un’impresa.
Secondo la Confesercenti, in mancanza di dati ufficiali recenti (gli ultimi diffusi dal ministero dell’Interno e divisi per province si fermano al 2008), si è lavorato su cifre ricavate dalle relazioni semestrali della Direzione investigativa antimafia. Manca quindi un vero confronto con gli anni precedenti, ma si possono tracciare alcune tendenze nel tempo. In particolare, il rapporto evidenzia che a livello nazionale nel 2010 le denunce di varie forme di estorsioni da parte di commercianti sono calate del 19% rispetto all’anno precedente. La diminuzione progressiva nel tempo trova conferma anche in Emilia-Romagna: qui si è passati dalle 423 denunce di estorsioni subite nel 2008 alle 356 del 2009, fino alle 206 del 2010. E il calo è proseguito anche l’anno successivo, con 113 segnalazioni nei primi sei mesi del 2011. Ma per 'Sos impresa' il trend negativo non è incoraggiante, in quanto stride con l'aumento delle operazioni anti-usura realizzate di recente da forze dell’ordine e magistratura (che fa presumere un aumento dei reati), a cui non corrispondono quindi le denunce da parte delle vittime. In Emilia-Romagna ad esempio nel 2010 le operazioni anti-usura sono raddoppiate passando da 7 a 3 del 2009, e gli indagati o arrestati sono stati 33 contro un solo caso del 2009.
E proprio sull'usura in senso stretto, le stime di 'Sos impresa' rielaborate sulla base di dati Istat rivelano che i commercianti coinvolti sono circa 8.500, circa l’8,6% del totale, per un giro d’affari che sfiora un milione di euro.
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Geronimo
17 Febbraio @ 21.47
Chiaramente la frase finale, il futuro non sarà roseo
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Geronimo
17 Febbraio @ 21.47
Grazie gazzetta, lo sapevo ma ho provato a farlo lo stesso, comunque ancora grazie per aver pubblicato soprattutto la parte finale, non è pertinente l'articolo ma ci tenevo a dire la mia a orso bianco su una città, parma, che nessuno vede più ma solamente perchè nessuno la vuol più vedere. Dire che parma è il bronx come scrivono molti è un insulto a chi veramente abita in quartieri dove per arrivare a casa devi solamente essere più veloce degli altri. A parma esiste chiaramente un problema criminalità ma non a livelli catastrofici, anche se sicuramente se il governo nazionale (si ci arrabbiava con fecci, ci si arrabbia con ciclosi, ma loro possono davvero fare qualcosa? io penso di no) non porrà rimedio con leggi giuste e certezza della pena, il futuro non è roseo
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Giuio
17 Febbraio @ 19.32
Truffe sì, ma c'è anche imprenditoria, caro mio. La cultura del denaro estorto non è endemica di queste parti. Parole come 'ndrangheta, SCU, cosa nostra, camorra sono roba d'importazione. Andate a vedere nei comuni liguri dove ultimamente sono state sciolte le giunte per infiltrazioni ! Quella era roba autoctona? Ma dove? Un anno o due fa a Borgotatro un assessore è stato inseguito da gente che gli voleva imporre l'intormissione in tali appalti e mi fermo qua. Risapondere tanto per rispondere non ha senso.
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gazzettadiparma.it
17 Febbraio @ 17.02
Maurizio, ho dovuto togliere una frase, perchè conteneva uin riferimento ambigio che si prestava a possibili querele. Mi spiace, ma spero che anche così si conservi lo spirito di ciò che lei voleva dire. (G.B.)
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Geronimo
17 Febbraio @ 17.00
"Orso bianco io spero vivamente di sbagliarmi, magari su 10 casi due saranno come dico io ma mi fa ribrezzo l’idea che quelle due persone mettano a rischio la vita delle persone vicine soltanto per spuntare qualche soldo dall’assicurazione o farsi fare i lavori gratis dalla comunità. Essendo comunque originario di Napoli ben conoscerà l’arte, che erroneamente si pensa sia soltanto al sud, di frodare le assicurazioni o scaricare i risarcimenti su altri. Concludo con una mia riflessione sulla cara Parma che a mio parere esiste ancora, siamo noi che la vediamo in modo diverso, forse perché essendoci i centri commerciali non andiamo più al mercato in ghiaia? Forse perché ci sono persone diverse? Leggendo commenti su questo sito mi è stata presentata via Bixio come una via invivibile, fatta di malavita, droga e povertà, non passavo da anni da quella via, negli ultimi tempi mi è capitato di passarci più volte, l’ho trovata con tante saracinesche chiuse, probabilmente anche per l’apertura di numerosi grossi centri commerciali, cambiata rispetto ad alcuni anni fa ma assolutamente non invivibile come la descrivono in molti"
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