Osei Alex Bonsu, padre di Emmanuel, il ragazzo che ha denunciato un'aggressione da parte della Polizia municipale di Parma, oero ha parlato all'assise provinciale della Cgil.
"Sono in Italia da 19 anni e a Parma da 13, ma fino ad oggi non mi era mai capitato nulla di simile a quello che è successo nella notte fra il 29 e il 30 settembre - ha detto -. Ora i miei figli dicono di avere paura ad uscire di casa e confesso che anche io, come padre, ho paura per loro". Quello che però ferisce di più Bonsu è "il silenzio del Comune durante tutta la vicenda e la mancata visita del sindaco Vignali".
Secco il commento del segretario della Fiom di Parma Sergio Bellavita, fra gli animatori dell'incontro che in vista della manifestazione per i diritti in programma l'8 novembre pensa a un grande sciopero dei lavoratori migranti della Fiom e non solo. "Abbiamo chiesto al papà di Emmanuel, che è anche un nostro iscritto, di intervenire - dice - perché bisogna parlare di quello che è successo per inchiodare le responsabilità".
Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom, punta invece il dito contro la Polizia municipale "che non ha la professionalità per gestire l'ordine pubblico". Il segretario del Pdci Andrea Fellini chiede un diverso uso degli agenti: "I sindaci si tolgano la stelletta da sceriffo e mandino la municipale sui cantieri a vedere se sono rispettate le norme sulla sicurezza". Walter Aiello, neosegretario provinciale di Rifondazione Comunista ha parlato di un clima fertile per la proliferazione di fenomeni razzisti mentre Giuseppe Massari, consigliere comunale del Pd, ha colto l'occasione per chiedere scusa al padre di Emmanuel a nome della città.
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