E' arrivato al solito indirizzo mail, confuso fra i tanti commenti che ogni giorno ci arrivano nella redazione di gazzettadiparma.it
Ma quando l'abbiamo aperto, abbiamo letto - in poche parole - una storia toccante, che rinnova una delle più grandi tragedie della storia recente di Parma, e che rilancia anche un appello per una giustizia che non è mai arrivata. Ecco il testo della mail
Io avevo solo 3 anni e mezzo eppure quel giorno ha segnato la mia vita!! I giorni sono passati e diventati anni, per me una vita intera... Solo ora mi decido ha dire la mia, forse senza giusta cognizione di causa.. Se non avessi le foto non saprei neppure che volto aveva mia madre, mai nessuno si è preoccupato di questo, mi raccontano che era una ragazza allegra e solare, piena di gioia, ricca d'amore per la sua bimba Sara. Quel maledetto giorno diede il cambio ad una sua collega, anche lei con una figlia di nome Sara, ma il destino aveva già scelto ero io a dover pagare, per qualcosa di cui non avevo colpa!!! Ora a distanza di anni cosa ci resta? Tante fotografie di una giovane mamma con la sua piccola tra le braccia! Sono mamma anch'io e a volte penso a cosa sia passato per la testa a mia madre in quei momenti, credo di essere stata io il suo unico pensiero... eigosticamente parlando!!!! Solo chi ha un dolore nel cuore riuscirà a comprendere le mie parole.. Il colpevole non c'è stato, i soldi non ripagano la vita di nessuno, ma sapere che la tua città si stringe davvero intorno a te, non solo in quei giorni, aiuta!!!
Sara
Sara Corsino, figlia dell'infermiera Patrizia Villani che morì nell'esplosione dell'Ospedale il 13 novembre 1979, è stata poi intervistata dalla Gazzetta di Parma. Nell'articolo oggi in edicola, a firma di Georgia Azzali, la denuncia e l'amarezza di chi vorrebbe almeno "capire il perchè".
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cristina vecchi
09 Dicembre @ 14.25
cara sara,mi chiamo cristina vecchi e allepoca avevo soli sette anni.Quel terribile giorno a segnato anche la mia vita,persi mia sorella di soli venti anni,che da poco era stata assunta in prefettura e uno zio.Io e mia madre come te abbiamo un grande dolore nel cuore che da quel giorno ha una profonda ferita...comprendiamo e condividiamo le tue parole.Lo scorso anniversario la gazzetta ha pubblicato una mia lettera in cui anch'iò chiedevo riconoscenza da parte dalla città con un targa in ricordo, per poter onorare il loro sacrificio ,di vittime innocenti. Vecchi Cristina colorno
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