Giuseppe Tomasetti è alla sua prima campagna elettorale. Dopo 37 anni di avanti e indietro dagli Usa, ha deciso di investire a Polesine e di cimentarsi in una nuova avventura di cui sono state gettate le basi in occasione delle proteste sollevate oltre un anno fa, quando si era ipotizzata la realizzazione di un deposito per esplosivi di tipo civile nelle campagne di Polesine. «Una questione ancora irrisolta - dice l’avvocato - e poco chiara, sostenuta a suo tempo dall’intero gruppo di maggioranza consiliare oggi spaccato in due liste».
Da qui la nascita di un gruppo e la scelta di scendere in campo, specie quando è emerso che «le entrate di Polesine - afferma Tomasetti - sono superiori a quelle di Roccabianca e di Zibello, ma con un debito in crescita allarmante». Il suo programma si fonda «sulla difesa delle tradizioni e dalla storia dei cittadini» e sullo sviluppo turistico partendo dalle peculiarità locali. Per l’avvocato, «le tipicità del territorio, i collegamenti internazionali che ho, sono importanti occasioni da sfruttare per dare alla nostra comunità una visione più vasta. Esplosivi, terreni contaminati da trattare e costosi investimenti fuori budget e non produttivi non danno niente. Dobbiamo iniziare a vagliare i bandi europei, e il marketing per lo sviluppo turistico e per il recupero di zone di interesse storico-culturale ed ambientale».
Sarà necessario «anche il sostegno dell’attività già esistente» e quindi all’insediamento di nuove aziende, ma con requisiti chiari: «Rispetto della qualità della vita della cittadinanza e creazione di nuovi posti di lavoro per i residenti. La cittadinanza dovrà essere coinvolta in tutto, in particolare nell’autorizzazione a nuovi insediamenti produttivi. In più, sarà incentivato il restauro delle vecchie abitazioni abbandonate, secondo le moderne tecniche di risparmio energetico per aiutare i nostri giovani ad avere la prima casa».
Nel programma spiccano poi il potenziamento delle politiche scolastiche, il sostegno al volontariato, e «una particolare attenzione per l’assistenza ad anziani e disabili, su tre fronti: attività per il corpo, per la mente, e socializzazione. Lo stesso vale per i giovani. Verrà istituito anche un “punto amico”, che raccoglierà tutte le informazioni sulle attività svolte da associazioni, enti, e Comune, fornendo indicazioni mirate ai cittadini». In poche parole: «Dopo 15 anni è ora di aprire la finestra e cambiare aria».
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