Giorgio Camisa
Tantissime persone, con lo stesso spirito e con la stessa devozione che da sempre contraddistingue questo rito, si sono ritrovati ieri a mezzogiorno a Isola di Compiano, sulle rive del Taro per la benedizione delle acque.
Sono stati davvero in tanti a partecipare a questo secolare rito religioso che vuole ricordare per l’ennesima volta quando la peste del 1630 aveva mietuto migliaia di vittime in tutti i paesi dell’Alta Valtaro e Valceno.
Due comunità in processione si sono ritrovate come da sempre accanto al Taro.
Su una sponda era presente monsignor Lino Ferrari vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio, il quale, dopo aver presieduto la messa solenne nella chiesa parrocchiale di Isola, ha guidato la processione verso il fiume, assistito dal volano della manifestazione monsignor Domenico Ponzini, dal nuovo parroco don Massimo Musso e dal responsabile dei beni culturali e architettonici della diocesi don Giuseppe Lusignani. Ad impreziosire la celebrazione sono stati i canti e la musica della «Schola Cantorum» della Scuola di Musica Sacra di Isola di Compiano diretta da Veruska Bolletti.
Da Compiano è arrivata nel frattempo l'altra processione guidata da don Piero Lezoli, rettore del seminario di Bedonia, e dal parroco don Amedeo Mantovani: ad animare con i loro canti e le secolari orazioni sono stati i membri della confraternita di San Rocco diretti da Ermanno Scagliola.
I fedeli che hanno partecipato alle processioni partite da Isola e da Compiano hanno portato a spalla rispettivamente le statue della Madonna della Visitazione e di San Rocco.
Al termine in tanti si sono bagnati e hanno raccolto in bottiglie l’acqua benedetta da portare nelle loro case e hanno ricevuto i panini benedetti offerti dalla confraternita di San Rocco di Compiano. La festa si è conclusa con il canto dei Vespri, la benedizione dei bambini e delle auto e con gustoso rinfresco offerto dalla parrocchia.
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